LECCE – Comunemente è chiamata “malattia del cuore stanco”, per gli addetti ai lavori la definizione medica è “Scompenso cardiaco”. Una patologia poco conosciuta che, però, è la prima causa di ospedalizzazione negli over 65 e interessa quasi un milione di persone in Italia.
Per diffonderne la conoscenza, farne comprendere gli effetti sulla salute e come può essere affrontata dal punto di vista della prevenzione e della terapia, la ASL Lecce ha aderito convintamente alla campagna europea sullo Scompenso cardiaco.
I sintomi devono essere riconosciuti dal medico di base e dal medico ospedaliero: è un lavoro che si fa insieme cogliendo dei segnali, che anche il paziente dev’essere in grado di riconoscere.
“Se riusciamo ad assistere e gestire bene queste persone, riusciamo a non intasare gli ospedali, a migliorare la vita dei pazienti e a farli vivere di più – spiega il dottor Rodolfo Rollo, commissario Asl – Non dobbiamo aspettare l’insufficienza acuta per fare l’intervento. Dobbiamo agire ai primi sintomi, partendo dai medici di famiglia, che indirizzano il suo paziente verso lo specialista e lo accompagnano nei percorsi diagnostico-terapeutici efficaci e veloci. Il nostro obiettivo è avere una vecchiaia di successo, cioè morire più tardi possibile facendo quello che ci piace fino all’ultimo giorno, con il cervello ben funzionante”.