Puglia a due facce: meno disoccupati, ad eccezione delle donne

LECCE – Una doppia faccia che fa riflettere, un doppio primato in netto contrasto. La Puglia è la prima regione in Italia per calo della disoccupazione in un anno. Allo stesso tempo, però, è tra le peggiori (sempre a livello nazionale) per occupazione femminile.

Fa riflettere, e non poco, la fotografia scattata al territorio dall’Ufficio statistico dell’Unione europea, Eurostat.

Secondo gli ultimi dati, è qui che la disoccupazione è scesa di più nel 2018. Nello specifico di 2,8 punti percentuali, passando dal 18,9 per cento di disoccupati nel 2017 al 16,1 per cento dello scorso anno. Un dato incoraggiante, è vero, ma non certamente valido per tutti. Sì perchè paradossalmente alla stessa Puglia, sempre in tema occupazione, spetta una maglia nera e riguarda solo le donne. Soltanto il 32,8 per cento hanno un’occupazione, in Puglia. Fanno peggio soltanto Calabria, Campania e Sicilia e, per giunta, di pochissimo: qui la percentuale di donne occupate si attesta tra il 31 e il 29,1 per cento.

Dunque, ricapitolando, a fronte di una media europea di disoccupati pari al 6,9 per cento, la Puglia, come il Paese tutto, non gode di ottima reputazione. Idem sul fronte femminile, per il quale il dato regionale si attesta al di sotto della metà di quello europeo, il cui tasso medio di occupazione femminile è pari 63,3 per cento. E questo nonostante in Italia, invece, l’occupazione femminile sia cresciuta.

In tema disoccupati di lunga durata, ossia coloro che non trovano lavoro da oltre 12 mesi, tutto il Sud è maglia nera in ambito europeo.

La Regione, però, si focalizza sul dato rassicurante del generico calo di disoccupati. Ad essere trainanti, per sua stessa ammissione, sono stati i fondi europei: carte alla mano, 20 mila posti in più in 4 anni grazie alla programmazione comunitaria. Per i sindacati si tratta di un buon inizio, sebbene “per il disagio del mercato del lavoro – dicono – occorra una riflessione ben più profonda”.

 

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