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Notap contestano Lezzi. La ministra: “Coscienza pulita”

LECCE- Sono soprattutto donne, mamme e nonne, come ci tengono a far sapere. E la loro rabbia, implacabile, la urlano tutta. La urlano contro la ministra per il Sud Barbara Lezzi, impegnata nell’incontro su Xylella in Prefettura a Lecce.

Al piano superiore i loro cori sono arrivati ovattati. Ma tant’è: per tre ore, dalle 14.30 in poi, ha voluto far sentire la sua voce il gruppo di attivisti noTap arrivato da Melendugno per protestare contro Lezzi, definita “traditrice” (Puoi rivedere la nostra diretta fb cliccando QUI ) .

Quello che per loro è stato un voltafaccia elettorale ora brucia anche di più dopo l’annuncio fatto nelle scorse ore a Lecce dal premier Giuseppe Conte sul pacchetto da 30 milioni di euro di compensazioni per la comunità locale. Gli applausi sono solo per il sindaco di Melendugno, Marco Potì, che ha declinato l’invito del presidente del Consiglio a discutere di quei soldi, poiché provengono da Tap.

La ministra Lezzi, al termine dell’incontro con gli olivicoltori, ha rilanciato su quelle compensazioni: “Tap non lo abbiamo voluto noi – ha detto – l’ultima autorizzazione risale al 9 marzo 2018. Bisogna prendere atto che sarebbe stato più conveniente per tutti riuscire a bloccare l’opera ma così non è. Di questo sono addolorata ma ho fatto l’impossibile, così come il ministro Di Maio e il presidente Conte. Non ho niente di cui rimproverarmi, ho la coscienza a posto. Adesso il presidente Conte ha proposto questo pacchetto da 30 milioni di euro di investimenti su Melendugno, soldi che servirebbero per diversi aspetti, dalla salvaguardia della falesia alla rigenerazione urbana, dalla illuminazione pubblica all’edilizia scolastica. Poi, il sindaco potrebbe anche decidere di collaborare. Per adesso ha detto di no, se ne assumerà la responsabilità. A chi sottolinea che sono soldi di Tap, lei ha risposto: “Sono soldi della comunità di Melendugno. Torno a dire: se fosse stato per noi Tap non sarebbe arrivata. C’è da sottolineare che siamo assolutamente soli, mentre il resto del Parlamento vuole Tap. Quindi a pesare non sono stati soltanto questi vincoli dovuti a contratti assunti in virtù dell’iter autorizzativo avviato, perché di fatto c’era molta condivisione in quella direzione dal resto del Parlamento”.

Ma c’è un ma. Che Lezzi non ha saputo spiegare: gli investimenti aggiuntivi previsti per il Salento col precedente governo Gentiloni ammontavano a 55 milioni e non a 30. “Non so di cosa ha discusso il precedente governo – ha risposto lei – parlo di questi 30 milioni, non so che hanno fatto prima”.

Sullo scarto di 20 milioni, la senatrice Pd Teresa Bellanova ha annunciato una interrogazione parlamentare. A chi protesta, però, di quei soldi importa poco a fronte di una infrastruttura che sarà attiva come minimo per 50 anni.

t.c.

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