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Ambiente e interdittive antimafia: i punti “caldi” della giustizia amministrativa

LECCE-I contenziosi sono diminuiti passando dai 1598 ricorsi del 2017 ai 1516 del 2018: questo può significare un crescente atteggiamento di sfiducia da parte dei cittadini nella funzione giustizia coplessivamente considerata. La causa? Secondo il presidente del Tar Lecce Antonio Pasca ciò è dovuto ai tempi lunghi nella definizione delle controversie e ad una certa diffidenza nei confronti dell’esercizio delle funzioni giudiziarie che, a volte, rischia di apparire politicamente orientato e non coerente con i principi di terzietà e imparzialità. “A nuocere- dice Pasca nella sua relazione in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Giudiziario del Tar- sono anche le vicende giudiziarie penali a carico di magistrati”.

La giurisdizione amministraiva leccese ha celebrato l’apertura dell’Anno Giudiziario con una cerimonia che ha chiamato a raccolta nel palazzo di via Rubichi, sede del Tar, le autorità del territorio. Il presidente ha sottolineato come “il Tar costituisca un osservatorio privilegiato delle vicende politico – amministrative. Nel momento in cui decide su singole controversie infatti, valuta le criticità ricorrenti in specifici settori dell’attività e della vita della comunità territoriale”. Tra questi quello dell’ambiente assume un ruolo rilevante e le controversie che lo riguardano sono le più frequenti. Il presidente ha poi puntato l’attenzione sulla questione relativa alle concessioni demaniali marittime. I numeri dei contenziosi sono rilevanti e in gioco c’è l’economia stessa che produce il settore del turismo balneare. E da osservatore privilegiato il Tar non può tralasciare il settore della criminalità organizzata, che raggiunge un superiore livello evolutivo. Lo dimostra il notevole incremento del contenzioso in materia di interdittive antimafia e provvedimenti relativi alle white list, o i commissariamenti in diversi comuni della provincia per le infiltrazioni mafiose nell’amministrazione. “È superfluo evidenziare – scrive Pasca- come le infiltrazioni nel tessuto criminale sono rese possibili da coperture e collusioni all’interno delle pubbliche amministrazioni e in ambito politico- istituzionale”. Durante la cerimonia un siparietto con l’arrivo del cantautore Albano Carrisi e una battuta, inevitabile, sulla sua recente inclusione nella lista nera dell’Ucrania, perché pericoloso per la sicurezza nazionale.

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