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La Mantia: “Sacrificio, gol e… Serie A: voglio andarci con il Lecce”

LECCE – (di Tonio De Giorgi) Un attaccante si giudica per il numero di gol che riesce a segnare e La Mantia non sfugge a questa regola. “Quando un attaccante fa gol è più libero di testa – afferma Andrea La Mantia, capocannoniere del Lecce con 11 gol -, hai meno pressioni perché si sa che, purtroppo, per l’attaccante contano i numeri più che in altri ruoli. Magari fai delle partite importanti dove non arrivano i gol e, per chi guarda, è tutto lavoro inutile. A Cosenza mi capitò di segnare 10 gol nel girone di ritorno”. E anche a Lecce, nel girone di ritorno ha ripreso a segnare con continuità, dopo un digiuno di sette partite interrotto contro il Livorno. Adesso l’attaccante giallorosso è ad un solo gol per eguagliare il bottino di 12 reti della passata stagione. “È già un bel traguardo, ma non parliamone, per scaramanzia – continua -, sono contento che sto facendo bene, come la squadra, continuiamo a fare punti, ben venga se arrivano con i miei gol”. Della crescita e dei risultati che sta ottenendo La Mantia va dato grande merito al tecnico Liverani. “Mi ha dato sicuramente consapevolezza nei miei mezzi e mi ha fatto capire che senza il sacrificio per la squadra i risultati non arrivano – aggiunge -, e spesso ci ripete: è il gruppo che esalta il singolo e non viceversa”. E approfondisce il concetto. “Nel calcio è tutta una questione di testa – sostiene -, quando capisci che con la fatica i risultati arrivano, ecco che scatta la molla mentale. Liverani fin dall’inizio mi ha imposto la doppia fase, ho accettato e sta andando bene, però la strada è ancora lunga e bisogna continuare su standard alti perché la parte finale è quella più importante”. Consegne che in questa prima avventura giallorossa stanno completando ancora di più il profilo dell’attaccante romano. “Prima stavo solo in area e facevo comunque meno lavoro difensivo – spiega -, però qui mi sono calato nella parte con piacere perché fai un lavoro difensivo, ma allo stesso tempo in area arrivano palloni giocabili. L’apprezzamento per quello che fai è da stimolo per continuare a farlo”. Dei suoi 11 gol in campionato non ha alcun dubbio che quello più bello l’ha segnato a Cittadella. “Anche se inutile, ma per il gesto tecnico è stato il più bello – osserva -, altri gol sono stati meno belli ma importanti come quello di Carpi, che ha assunto un valore particolare per la tifoseria. Senza tralasciare quello contro il Foggia: le reti decisive hanno sempre un valore diverse e ti lasciano qualcosa dentro”. Fino alla fine del campionato tutte saranno decisive per raggiungere l’obiettivo promozione e allora, La Mantia, mette nel mirino la partita di Crotone. “In questo campionato sono tutte partite difficili – aggiunge -, ovunque sarà una battaglia. Il Crotone è una squadra con ottime individualità e con un’ottima rosa; in casa loro sarà una partita difficile. Non ci mancherà sicuramente la voglia di combattere e di mantenere questo trend che abbiamo rimanendo più in alto possibile”. Per continuare a cullare il sogno della Serie A, però, la squadra di Liverani deve cercare di fare bottino pieno all’Ezio Scida. “Non so se sono pronto a giocare in Serie A – conclude -, di sicuro non ci ho mai giocato e qualsiasi giocatore spera un giorno di arrivarci. Io vorrei tagliare questo traguardo con il Lecce e coronare questo sogno”.

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