Attualità

Sirti, sciopero di tutti i dipendenti per dire no al licenziamento

GALATINA – Due ore di sciopero in assemblea per dire no alla procedura di licenziamento collettivo avanzata a livello nazionale da Sirti. Un piano che avrà ripercussioni pesanti anche sul sito salentino. Per questo i lavoratori si sono riuniti in presidio davanti ai cancelli del sito di Galatina. Contrariamente alle richieste del sindacato, Sirti non solo non ha ritirato la procedura di licenziamento collettivo, ma ha convocato d’urgenza le parti sociali per l’esame congiunto obbligatorio.

La Segretaria Generale della Fiom Cgil Lecce, Annarita Morea, la scorsa settimana ha investito della questione la Presidenza, l’assessorato al Lavoro e la Task Force della Regione Puglia, chiedendo un incontro per sostenere la richiesta di un tavolo ministeriale e individuare possibili soluzioni. Su tutto il territorio regionale, sono stati dichiarati infatti 99 esuberi: 12 (su 13) in provincia di Taranto, 32 (su 84) in provincia di Lecce e Brindisi. A livello nazionale, il Gruppo ha previsto il licenziamento del 21% per cento del personale.

“Nonostante le rassicurazioni pervenute dall’amministratore delegato, che nei giorni scorsi ha inviato una lettera ai dipendenti invitandoli a stare tranquilli nella fase che lui definisce di trasformazione, noi siamo fortemente preoccupati”, dice la Segretaria Morea. “In passato Sirti non ha mai fatto ricorso ad una procedura di licenziamento collettivo senza prima coinvolgere le parti sociali e soprattutto senza prevedere la possibilità di ricorrere ad ammortizzatori sociali non espulsivi”.

Il percorso intrapreso dal sindacato punta a coinvolgere il Ministero del Lavoro, il Ministero dello Sviluppo Economico e la committente Telecom per istituire un tavolo tecnico di settore.

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