Cronaca

Soldi spariti dopo l’acquisto di azioni? Gip chiede nuove indagini

LECCE- Il gip Carlo Cazzella ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione nei confronti di un funzionario e promotore finanziario  presso un noto istituto di credito, sede di Maglie, accusato di truffa e si attende ora la fissazione di una nuova udienza.

Una richiesta avanzata dalle parti offese, due coniugi, tramite il loro legale, l’avvocato Giampiero Tramacere.  I due hanno sporto denuncia-querela dopo essersi rivolti alla banca per l’accollo di un mutuo relativo ad un immobile che intendevano acquistare e di essere stati, secondo la loro ricostruzione dei fatti, irretiti dal direttore della filiale, C.Z., 63enne di Maglie,  circa proposte di prodotti finanziari  sfociate poi nell’investimento di 80 mila euro, in parte in titoli obbligazionali e in parte in azioni. Successivaente l’uomo suggerì una variazione del piano finanziario, a suo dire ancor più conveniente.

I due coniugi, con grande sorpresa, consultando un estratto conto del 2015, si accorsero che il controvalore dei titoli si era ridotto a 15 mila euro. La guardia di finanza, incaricata delle indagini, ha consultato la documentazione bancaria accertando che dal 2012 sino al 2014, i coniugi avevano sottoscritto l’acquisto di numerose azioni.

Le persone offese sostengono di non aver assolutamente ricevuto adeguate informazioni sull’esatta tipologia e sui rischi dell’investimento e di essere state sistematicamente indotte dall’indagato a sottoscrivere numerosi moduli, persino per strada e non presso la filiale. Secondo il giudice “Appare opportuno approfondire la vicenda riascoltando marito e moglie sulla sottoscrizione delle azioni in quattro distinte operazioni, tenuto conto che il loro referente era un funzionario di un distinto istituto di credito. Occorre inoltre accertare se e per quale ragione l’investimento si sia azzerato, ricostruendo, tramite accertamenti della guardia di finanza, ed eventualmente una consulenza tecnica, le cause del crollo delle azioni e la prevedibilità da parte degli addetti del settore”. Il gip ha quindi respinto la richiesta di archiviazione della vicenda avanzata dal pubblico ministero Maria Rosaria Micucci chiedendo nuove indagini.

I fatti si sarebbero verificati a Maglie tra il maggio 2012 e la fine del 2015.  Si tratta di un’azione penale che ha il suo parallelo in un processo civile che si è concluso in questi giorni a favore della vittima.

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