LECCE – (t.d.g.) Il Livorno ribaltato dal Lecce, per l’allenatore dei toscani Breda il dopo partita del via del mare ha un gusto solo amaro. “C’è tanta amarezza dopo un primo tempo ottimo – afferma l’allenatore della formazione livornese -, nel secondo tempo siamo caduti in un vortice di superficialità, siamo mancati in alcune sfumature. Questa sconfitta che sia da lezione: in futuro, in situazioni del genere, non dovremo farci prendere dall’euforia”. Nel secondo tempo la squadra livornese non ha tenuto l’atteggiamento e il ritmo della prima frazione di gioco. E Diamanti, il suo uomo più rappresentativo, è calato alla distanza. “I cambi sono stati condizionati – spiega -, durante l’intervallo ho dovuto rinunciare al portiere Mazzoni. L’espulsione di Fazzi ha determinato sostituzioni non tattiche. Tuttavia contro una squadra che ha il miglior palleggio della categoria ci siamo abbassati, ma non per colpa di Diamanti”. Dopo il gol di La Mantia, che ha accorciato le distanze, è subentrato anche un po’ di nervosismo. “Ai miei ragazzi dico che dobbiamo pensare a quello che possiamo determinare noi, anche un punto andava bene, con tre avremmo fatto un bel salto in avanti, ma se non potevamo più vincere…”. Infine, il pensiero di Breda sulla corsa promozione. “Per il Lecce sarà battaglia fino alla fine, il Palermo è un’incognita: non si sa come andrà a finire la vicenda societaria. Poi vedo un Benevento in crescita e un Brescia che fa un campionato per conto proprio”.
