
LECCE- Prima udienza davanti ad un nuovo Gup, il giudice Sergio Tosi, per il processo sulla Bcc Terra d’Otranto. Dopo la ricusazione del gup Vincenzo Brancato per incompatibilità, imputati, avvocati e magistrati sono tornati nell’aula della Corte d’Assise per l’udienza preliminare a carico dei 10 indagati tra cui il sindaco di Carmiano Giancarlo Mazzotta, il fratello di questo Dino, all’epoca di fatti presidente dell’istituto di credito, Salulle Politi di Monteroni, detenuto e collegato in video conferenza. Nonostante l’opposizione della difesa di Mazzotta, gli avvocati Sisto e Cannoletta, secondo i quali non sarebbero parte lesa ma i due accusatori, sono stati ammessi come parti civili Achille Villani Miglietta e Giulio Ferrieri Caputi, mentre non si è costituita la Banca. Il pubblico ministero Carmen Ruggiero ha chiesto il rinvio a giudizio per gli indagati accusati di estorsione aggravata dal metodo mafioso, tentata e consumata, violenza privata, tentata concussione sui presunti illeciti commessi nel maggio 2014 in occasione del rinnovo del consiglio di amministrazione della Banca di Credito Cooperativo di Terra d’Otranto.
Una vicenda giudiziaria ricca di colpi di scena. Oltre alla ricusazione del giudice Brancato, decisa dalla Procura Generale, anche le dichiarazioni del collaboratore Tommaso Montedoro che riguardano proprio Mazzotta. L’udienza è stata aggiornata al 12 marzo e in quella data si deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio.
Lascia un commento