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Asi, l’assemblea: “Sciolto il Cda”. Tondo: “strumentalizzazioni per dividersi poltrone”

LECCE – Con un documento congiunto l’annuncio ufficiale al margine di un’assemblea di ben 6 ore: la maggioranza assoluta dei soci del consorzio Asi afferma di aver destituito il Presidente Angelo Tondo dichiarando, dunque, la decadenza del consiglio di amministrazione tutto, la cui naturale scadenza del mandato è fissata al 2021.

L’Asi, acronimo di Area per lo Sviluppo Industriale, è un consorzio tra Comuni, che vede partecipi, con quote diverse, la Provincia di Lecce, i comuni di Lecce, Galatina, Galatone, Gallipoli, Maglie, Melpignano, Miggiano, Nardò, Soleto, Specchia, Surbo, Tricase, Camera del Commercio.

“L’assise – sostiene la maggioranza – dopo essersi insediata, è stata lungamente sospesa a causa del comportamento del Presidente del Consorzio, Angelo Tondo, che ha deciso, unilateralmente, di chiudere i lavori della seduta contro la volontà dei soci. La stessa assemblea ha poi ripreso i propri lavori con il subentro del Vicepresidente del Consorzio, Carmine Caputo. Al termine l’assemblea ha dichiarato la decadenza del Cda”. Per i sindaci di Nardò e Galatina, Mellone e Amante, “l’atteggiamento del presidente è inammissibile”.

Oltre ai due, a votare in favore della sfiducia sono stati il Presidente della Provincia di Lecce e Sindaco di Gallipoli, Stefano Minerva, l’Assessore Maurizio Pinca in rappresentanza del Comune di Galatone, l’assessore Diego Blasi in rappresentanza del Comune di Melpignano, il Sindaco di Soleto Graziano Vantaggiato e l’assessore Nicola Giuseppe Peluso in rappresentanza del Comune di Tricase.

Replica alle accuse il presidente Tondo: “Lo statuto non prevede assolutamente che l’assemblea possa destituitre Cda e presidente -spiega- è inammissibile che un consorzio, per volere di qualcuno, si trasformi in un campo di contrasto politico. Una strumentalizzazione finalizzata a spartirsi le poltrone”.

Di fatto, stando allo statuto, solo la Giunta regionale avrebbe il potere di commissariare Asi e il provvedimento in questione dovrebbe essere adeguatamente motivato. La palla, considerato il quadro, potrebbe dunque passare alla Regione.

 

 

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