LECCE-Una lunga requisitoria in Aula Bunker da parte del Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi e del pm Massimiliano Carducci e poi la richiesta delle condanne per gli imputati ritenuti affiliati al clan di Tommaso Montedoro e arrestati nell’operazione Diarchia del 30 maggio scorso. Per il boss pentito sono stati invocati 16 anni di reclusione. Pene dai 4 ai 20 anni per gli altri che hanno scelto il rito abbreviato davanti al gup Cinzia Vergine. Circa un secolo e mezzo di carcere per i personaggi coinvolti nel blitz dei carabinieri scattato dopo le indagini partite dall’omicidio di Augustino Potenza. La pena più alta è stata chiesta per Luca Del Genio, 26 anni di casarano: 20 anni di carcere, 18 per Antonio Andrea Del Genio, 17 per Damiano Cosimo Autunno, di Parabita e per Giuseppe Corrado di Ruffano;14 per Maurizio Provenzano di Lecce; 16 anni per Ivan Caraccio; 9 per Lucio Sarcinella di Casarano; 7 per Sabin Braho, 34enne, residente a Brindisi; 8 anni per Domiria Lucia Marsano di Lecce; 7 anni e 6 mesi per Marco Petracca e 4 anni er Salvatore Carmelo Crusafio di Matino. Il 14 febbraio è prevista la sentenza per il processo che ha visto l’irruzione improvvisa delle rivelazioni del boss Montedoro che ha negato, tra l’altro, di aver avuto alcun ruolo nell’omicidio dell’ex amico Augustino Potenza.