Treni pugliesi tra i più vetusti d’Italia, piano svecchiamento

LECCE- L’età media è di 19,2 anni, ma alcuni convogli resistono da più di trenta. Anzi, fino a poco fa hanno fatto su e giù per il Salento le littorine del ’59. In attesa, il 30 gennaio, della presentazione del nuovo rapporto Pendolaria di Legambiente, il penultimo ha già detto che i nostri sono tra i treni più vetusti d’Italia, terzi, dopo quelli della Basilicata e dell’Abruzzo, ma peggio anche delle altre regioni del Sud: sui 214 convogli regionali, il 41,1 per cento ha più di 15 anni. E’ anche di fronte a questa fotografia che si sta immaginando un piano per lo svecchiamento del materiale rotabile che conta circa 150mila pendolari al giorno sui 1.542 km di estensione della rete.

Dopo i 420 bus extraurbani, sono arrivati i primi nuovi treni che circoleranno sulle linee pugliesi: Trenitalia metterà in circolazione entro febbraio tre nuovi elettrotreni tipo “Jazz” per i quali, nell’ambito del POR Puglia FESR 2014-2020, è stato previsto un investimento complessivo di 19.041.000 euro. Sono treni caratterizzati da elevati livelli di comfort, sicurezza, accessibilità ed affidabilità: sono già arrivati e saranno presentati nei prossimi giorni. “Presto ne seguiranno altri che sostituiranno i convogli più vetusti”, fa sapere l’assessore regionale al ramo Giovanni Giannini.

Anche Ferrovie Appulo lucane ha acquistato cinque nuovi treni “Stadler”. Per Fse, sulle cui tratte leccesi in questi giorni si viaggia al gelo, in autunno è stato aggiornato il parco autobus. Si attende si faccia lo stesso anche per quello su ferro, che serve ogni giorno 2mila persone, a fronte delle 11mila che viaggiano in pullman. “Qui – aveva detto Luigi Lenci, amministratore delegato Fse a settembre – contiamo di presentare non un prototipo ma un vero treno elettrico, se non a fine anno agli inizi del prossimo”.

 

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