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Corteo Arci anti-decreto con espulsione bambinello al Duomo. La Curia: “No”

LECCE – Secondo Arci “oggi il “Bambin Gesù” non potrebbe restare nella grotta perché verrebbe immediatamente espulso ai sensi del Decreto sicurezza. Lo stesso accadrebbe ai Re Magi che sarebbero stati respinti al loro arrivo“. E così il comitato territoriale leccese di Arci aveva immaginato di espellere fisicamente gesù bambino dal presepe in piazza Duomo e così anche i Re Magi, il tutto al margine del corteo contro il decreto governativo in programma nel capoluogo il prossimo 6 gennaio.

La rappresentazione della natività è il simbolo di questa campagna di informazione per far conoscere le conseguenze dell’entrata in vigore del nuovo testo sull’immigrazione voluto dal Governo” ha motivato l’associazione. Un’idea bocciata categoricamente dalla Curia leccese, generando un dietrofront e una rivisitazione del programma originario dell’evento: lo svuotamento del presepe non avverrà più.

In una nota la Curia precisa infatti che “pur accogliendo le finalità della manifestazione – ma lungi dal voler strumentalizzare i segni della fede e della dignità umana – non condivide ma, anzi disapprova, l’annunciato svuotamento del presepe allestito nella piazza.L’unico segno – si legge ancora – che la diocesi ha suggerito è l’affissione in piazza di uno striscione con la scritta, senza alcuna aggiunta strumentale, ‘Ogni uomo è mio fratello’ (il titolo del Messaggio di San Paolo VI per la Giornata mondiale della pace del 1971), slogan che l’arcivescovo Michele Seccia ha già lanciato in occasione di altri eventi pubblici davanti al presepe. Si precisa ancora – conclude la nota – che non sono in programma interventi ufficiali di sacerdoti o rappresentanti delle Chiese di Lecce, Nardò-Gallipoli e Ugento-Santa Maria di Leuca”. Così come, viceversa, era annunciato nel comunicato diramato in merito all’iniziativa.

Entra a gamba tesa nella polemica il coordinatore cittadino della Lega, Mario Spagnolo: “Non è possibile che l’Amministrazione abbia autorizzato un gesto al limite della blasfemia che dovrebbe smuovere le coscienze, poichè il rispetto per qualsiasi minoranza non può confondersi con la dittatura di queste sul resto dei cittadini. Verificheremo cosa i manifestanti avranno l’ardire di fare e capiremo anche cosa può verificarsi impunemente a Lecce nel giorno che precede la festa santa dell’Epifania“.

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