LECCE-Non sussistono più le esigenze cautelari, perché Monosi, ai domiciliari da mesi e senza più alcuna carica, non può inquinare le prove. Sulla base di questo i legali di Attilio Monosi, ai domiciliari dal 6 settembre scorso, hanno chiesto la revoca della misura cautelare o la possibilità per il loro assistito di andare al lavoro. Una richiesta avanzata al gip Giovanni Gallo durante un interrogotario di circa mezz’ora alla presenza dello stesso Monosi e del pm Massimiliano Carducci. L’ex assessore al bilancio, arrestato nel blitz della Guardia di Finanza sulle case popolari, accompagnato dai suoi legali Riccardo Giannuzzi e Luigi Covella, è stato interrogato dal gip in mattinata al quinto piano. La Procura di Lecce in queste ore tira le fila sull’inchiesta “case popolari” e chiede il rinvio a giudizio per gli indagati coinvolti nelle presunte assegnazioni di alloggi in cambio di voti. 48 Indagati, ma non è detto che la richiesta del processo riguardi tutti. La posizione dell’ex sindaco Paolo Perrone potrebbe essere stralciata. I pm titolari delle indagini, Roberta Licci e Massimiliano Carducci, stanno valutando ogni singola posizione dopo aver concluso gli interrogatori seguiti alla chiusura indagini, avvenuta il 15 novembre scorso.
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