Cronaca

Presunti maltrattamenti in asilo nido: sospesa educatrice

LECCE – Gli episodi su cui bisognerà far luce, se confermati sono gravissimi. Si parla di presunti maltrattamenti su bambini da zero a tre anni, per mano di un’educatrice di un asilo nido comunale di Lecce.

La donna, che ha un’età che si aggira attorno ai 60 anni, per il momento è stata sospesa per un mese. Le segnalazioni sarebbero arrivate da alcuni genitori. Le accuse riguardano l’uso metodi non proprio ortodossi per accudire i piccoli. L’educatrice avrebbe tappato la bocca a un bimbo usando il suo stesso bavaglino, per impedirgli di piangere. E non sarebbe stata quella la prima volta che avrebbe agito in modo violento. Se le accuse sono importanti, lo è anche il riserbo intorno alla vicenda, per garantire la privacy dei piccoli ma anche della donna, che è innocente fino a prova contraria. L’Ufficio Servizi Sociali del Comune si è attivato con le procedure del caso perché si dia il via alle verifiche. Nel frattempo, la donna non può tornare al lavoro.

Dal Comune di Lecce arriva la spiegazione della procedura che ha portato alla sospensione dell’educatrice:

“Su segnalazione della dirigente del Settore Welfare Casa e Pubblica Istruzione, il Settore Personale ha provveduto a sospendere dal lavoro per 30 giorni l’educatrice.  Alla base del provvedimento, i presunti comportamenti scorretti nello svolgimento del lavoro di cura dei bambini, che tuttora sono oggetto di verifica.

Il provvedimento di sospensione è stato notificato nell’immediatezza di verifiche svolte sul posto di lavoro da una responsabile amministrativa del Settore Welfare, la quale ha relazionato alla dirigente, che ha chiesto e ottenuto l’allontanamento della persona dal posto di lavoro e la sospensione della stessa. Oltre che al settore Personale per il provvedimento disciplinare, la relazione è stata trasmessa alla Polizia Locale per la denuncia.

È bene ricordare che il Settore Welfare del Comune è l’organo preposto ad effettuare periodicamente controlli su autorizzazioni, requisiti e attività di asili nido pubblici e privati e ludoteche presenti sul territorio comunale. Nel caso in specie il controllo è avvenuto su segnalazione interna di comportamenti non ritenuti consoni all’attività”.

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