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Legge Severino: sospeso il sindaco di Patù, che attacca Salvini

PATÙ – La legge Severino si abbatte sul Comune di Patù e porta alla sospensione del sindaco Gabriele Abaterusso, 37enne, esponente di Liberi e Uguali. È il primo atto del prefetto Maria Teresa Cucinotta il decreto che giunge a seguito della condanna per bancarotta fraudolenta nell’ambito dell’inchiesta sul crac del calzaturificio “Vereto” di Morciano, azienda di cui era l’amministratore. In quel processo, Abaterusso è stato assolto per due capi d’imputazione, ma condannato per uno di questi a due anni di reclusione. Entro sei mesi, la Prefettura poteva emettere il provvedimento di sospensione e lo ha fatto nella giornata di venerdì.

“Un atto ingiusto e ingiustificato contro cui proporrò immediato ricorso”, fa sapere subito Gabriele Abaterusso. “Peraltro – aggiunge – arriva dopo ben 5 mesi da una sentenza di condanna su cui gravano parecchi interrogativi su merito e modalità. Ricordo che quella sentenza è stata emessa dalla Corte d’Appello leccese dopo che la Suprema Corte di Cassazione aveva cancellato la precedente”. Ma non c’è solo questo. Abaterusso lancia ombre lunghe sulla decisione che fa capo al Viminale, chiamando in causa, pur senza citarlo, il ministro Matteo Salvini: “Voglio sperare – dice infatti – che nella vicenda giudiziaria non abbiano inciso fatti diversi da quelli strettamente processuali e che nella vicenda della mia momentanea sospensione non abbia avuto un ruolo la mia appartenenza politica e la mia esposizione su questioni rilevanti, da ultima la mia partecipazione con il gonfalone del mio comune alla manifestazione a sostegno del sindaco di Riace, Mimmo Lucano. Cosa che ha dato indubbiamente fastidio a chi ha fatto del razzismo xenofobo il principale argomento della sua battaglia politica. Se così fosse, sarebbe grave, anche se, visti i tempi, non me ne meraviglierei. Io, però, ho imparato da piccolo ad avere spalle larghe ed avendo la coscienza a posto, non mi faccio intimorire e non mi arrendo”.

Gabriele Abaterusso, figlio del consigliere regionale Ernesto, è stato eletto sindaco due anni fa con quasi il 70 per cento dei voti, dopo essere stato vicesindaco nei cinque anni precedenti. Già ricoprendo quella carica, nel 2015, era stato colpito da provvedimento di sospensione in seguito alla sentenza della Corte d’Appello del febbraio 2015 che lo aveva condannato per la stessa vicenda del crac Vereto. Quel decreto di sospensione è stato congelato tre mesi dopo e quindi Abaterusso si è potuto candidare a sindaco. La vicenda giudiziaria però è andata avanti: pochi mesi fa, la Corte d’Appello, dopo il rinvio fatto dalla Cassazione ad altra sezione, ha confermato la pena a due anni inflitta in primo grado. A quel punto, in seguito ad un carteggio con il sindaco, il 18 ottobre scorso il prefetto Palomba ha chiesto un parere all’Avvocatura che ieri ha confermato la possibilità di emanare un nuovo provvedimento di sospensione per ulteriori 14 mesi.

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