LECCE – (di Tonio De Giorgi) Tutto è partito dai piedi di Lucioni: palla recuperata e servita a Falco che ha fatto il resto, cioè ha messo ko il Cosenza di Braglia. “Io cerco soprattutto di dare il mio contributo quotidiano impegnandomi al massimo dal lunedì alla domenica – afferma il difensore giallorosso -, questo è uno sport in cui la concentrazione la devi avere anche quando sei a casa. Quando passi la palla a Falco qualcosa può sempre succedere. Con lui avevo già giocato, conosco le sue qualità tecniche e la sua visione di gioco. Ha trovato lo spiraglio per fare gol e ci ha permesso di portare a casa tre punti fondamentali per il prosieguo del campionato”. Lucioni è di nuovo disponibile dopo un anno di stop. Fu trovato positivo ad un controllo antidoping; colpa di uno spray che il medico del Benevento gli somministrava per un’abrasione ad una coscia. La sua partenza da Benevento ha fatto rumore e il patron Vigorito in un post ha detto di aver saputo dal presidente le intenzioni di Lucioni di voler lasciare il Benevento perché stanco. “Gli rispondo con delle parole di Oriana Fallaci, la quale diceva che ogni cosa ha tre punti di vista: il mio, il suo e la verità – sottolinea -. con questo non voglio fare né polemica né tornare su discorsi passati. Sicuramente io e il mio ex presidente conosciamo la verità e se ha ritenuto opportuno raccontare quella versione…contento lui…, io ho la coscienza a posto, ho sempre rispettato Benevento e sempre la rispetterò perché sono residente e sposato lì, non posso che rispettare quei colori e quella città. Però è una vicenda passata e la mia testa è rivolta solo al Lecce e a portare questi colori più in alto possibile”. Il suo esordio in giallorosso è stato anticipato grazie ad una sospensiva poi revocata, ma nonostante la squalifica è stato ingaggiato un giocatore di sicuro affidamento per la categoria. “Sapevo che in questa società c’era ambizione – continua -, accettare di venire a Lecce è stato per me motivo di orgoglio perché continuo a giocare per posizione alte di classifica, abbiamo qualità importanti, ma è vero pure che dobbiamo tenere un profilo basso perché si possa raggiungere, con l’impegno quotidiano, obiettivi importanti. Abbiamo le carte in regola per compiere un’impresa importante”. Una partita in cui il Lecce non è riuscito ancora una volta a tenere chiusa la propria porta. “Non è mai solo colpa della difesa – sostiene -, ma soprattutto da un impegno collettivo: anche gli attaccanti hanno un ruolo nella fase difensiva perché possono indirizzare le giocate degli attaccanti avversari e per noi è più facile difendere la nostra porta. Tuttavia questa è una squadra nuova, che deve trovare un’amalgama totale un equilibrio che permetterà di prendere meno gol”. Adesso Liverani potrebbe pensare anche alla coppia difensiva formata da Lucioni e Bovo. “Cesare è un valore aggiunto per questa categoria – aggiunge -, comunque il mister ci alterna tutti in difesa affinché non si raggiunge il risultato più soddisfacente”. Un campionato che rispetto all’ultimo presenta tre squadre in meno e lo stesso numero di retrocessioni (quattro). “E’ sicuramente meno logorante, però è di un livello superiore. Tutte le squadre hanno alzato il livello, si può perdere e vincere con tutte. Dobbiamo affrontare ogni partita con quella determinazione tale per vincerle tutte. Non siamo la Juve, ma abbiamo maturato un modo di giocare e di essere per raggiungere degli obiettivi importanti. Con il lavoro possiamo aumentare il livello”. Il quinto posto in classifica pone il Lecce dietro alle favorite di questo campionato, un ruolo che può avere i suoi lati positivi. “Quando si parte con il favore del pronostico, ci sono delle pressioni tali da dover sopportare che sono superiori a quelle che la squadra può sostenere – la sua analisi -, non voglio fare riferimenti, ma si può incappare in momenti critici che se non si è un gruppo solido difficilmente si superano”. Tra i nuovi compagni a impressionarlo di più sono due giocatori: “Petriccione ci dà equilibrio e continuità di gioco – conclude -, ma in fase realizzativa Palombi è il nostro fiore all’occhiello, che si esalta con il nostro modo di giocare”. Infine una curiosità: Lucioni indossa la maglia numero 25, che fu di Konan. L’attaccante ivoriano in una intervista lo ha esortato a onorare il suo numero. “Ho letto che tra le altre cose ha segnato anche una doppietta alla Juve. Mi auguro innanzitutto di poter giocare come lui contro la Juventus, ma gli assicuro che continuerò a portare con orgoglio questo numero”.