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Imprese, bilancio estivo positivo: +266 unità

LECCE – Il trimestre estivo si chiude con un bilancio positivo per il tessuto imprenditoriale salentino, sono infatti 1.020 le nuove iscrizioni all’anagrafe camerale, tra luglio e settembre 2018, controbilanciate da 754 cancellazioni, per un saldo positivo di 266 imprese e un tasso di crescita dello 0,36%, superiore sia alla media nazionale, pari a + 0,20%, sia a quella regionale +0,31%. La crescita costante negli ultimi cinque anni ha portato lo stock delle imprese registrate nella provincia di Lecce, al 30 settembre 2018, a quota 73.570, per un totale di 87.214 localizzazioni. In ambito regionale solo Taranto ha realizzato un tasso di crescita superiore a quello leccese, pari a + 0,38% e un saldo di 189 imprese, mentre Bari realizza un tasso di sviluppo dello 0,33% e +484 imprese, Brindisi (+99 unità) e Foggia (+124 unità) rispettivamente +0,27% e +0,17%.

“I dati confermano il trend di crescita, dal punto di vista numerico, della struttura imprenditoriale salentina – commenta il presidente dell’Ente camerale Alfredo Prete – l’obiettivo è sostenere questa crescita anche dal punto di vista qualitativo, aiutando i nostri imprenditori a cavalcare i cambiamenti in atto. Ed è proprio per questo che la Camera di Commercio di Lecce, unitamente a tutto il sistema camerale, è impegnata ad accompagnare le imprese verso l’adozione di nuove tecnologie digitali. In questa direzione è rivolta l’azione dell’Ente con una serie di iniziative, tra le quali cito l’incontro che si è tenuto nei giorni scorsi, molto partecipato da imprenditori e liberi professionisti, nel quale si è parlato di fatturazione elettronica e sono stati illustrati gli strumenti digitali che la Camera di Commercio mette a disposizione delle imprese; sempre in tema di innovazione digitale, si tiene oggi un interessante seminario territoriale su nostro progetto Ultranet, promosso da Unioncamere Nazionale e finanziato dal MISE per lo sviluppo della Banda Ultra Larga che rappresenta un importante strumento, nell’era digitale, al servizio delle imprese salentine. Anche la creazione di startup innovative può dare un forte contributo allo sviluppo economico del nostro territorio. La provincia leccese è seconda in Puglia, dopo Bari, per numero di startup innovative, imprese che possono favorire la crescita sostenibile, lo sviluppo tecnologico e l’occupazione e, in particolare quella giovanile, essenziale affinché i nostri giovani rimangano nel Salento”.
La presenza di un saldo positivo di +316 riferito alle imprese non classificate, impedisce una corretta analisi dei tassi di crescita trimestrali riferiti ai singoli comparti economici, che risultano in gran parte negativi, proprio perché tale saldo non è distribuito nei vari macro settori. Il confronto, però, con dati dell’anno precedente, riferiti sempre al 30 settembre, evidenzia che i servizi di alloggio e ristorazione hanno incrementato la base imprenditoriale di 194 imprese, passando da 5.859 a 6.053, le attività di noleggio, agenzie di viaggio, supporto alle imprese registrano 81 attività in più (da 1.725 a 1.806), mentre le altre attività di servizi annoverano 71 aziende in più (da 3.373 a 3.444). Una buona parte sono servizi alla persona, in particolare 11 imprese di attività di tatuaggio e piercing, 25 centri estetici e 13 parrucchieri. Anche il settore dell’ edilizia, rispetto ad un anno fa ha visto accrescere il numero di imprese passate da 10.127 a 10.174 (+47), mentre quello del commercio e del manifatturiero registrano una flessione, rispettivamente di 42 e 40 imprese.

I neo imprenditori scelgono maggiormente la forma societaria nel momento in cui avviano un’attività economica. Su un saldo di 266 imprese ben 170 è costituito da società di capitali, nella forma di s.r.l (+73) e s.r.l. semplificate (+110). Le società di persone registrano un saldo negativo pari a -9 unità, le imprese individuali di +81, le altre forme societarie +24.

In circa un ventennio c’è stata una lenta ma continua ”erosione” delle imprese individuali da parte delle società di capitali passate da 5.623 (8,4%) dell’anno 2000 alle attuali 16.269 (22,1%), mentre le imprese individuali, nel medesimo periodo, sono passate da 52.135 (77,7%) a 47.263 (64,2%). Sostanzialmente invariato il peso delle società di persone, anche se in valore assoluto sono diminuite: nel 2000 erano 7.094 (10,6%) attualmente sono 5.085 (9,4%), mentre aumenta leggermente l’incidenza delle altre forme societarie (per lo più cooperative), passate da 2.289 (3,4%) a 3.159 (4,3%).

Il saldo delle imprese artigiane nel trimestre estivo è stato pari a +9, scaturito da 242 iscrizioni e 233 cancellazioni, ma pur avendo registrato un segno positivo, il confronto con i dati dell’anno precedente evidenzia un calo di tali imprese: al 30 settembre 2017 erano 17.779 attualmente sono 17.624, nell’arco di un anno 155 imprese mancano all’appello. I settori che hanno realizzato saldi positivi sono le costruzioni (+18), le attività di alloggio e ristorazione (+8) e le altre attività di servizi (+3). I restanti settori hanno registrato tutti saldi negativi, sia pure di poche unità. Anche il saldo delle imprese artigiane, nel trimestre considerato, è costituito da società di capitali (+19); negativo, invece, quello delle società di persone (-8) e delle imprese individuali (-3). Considerata la tipologia di imprese, in cui il lavoro dell’imprenditore è prevalente rispetto al capitale, lo stock delle imprese artigiane è costituito essenzialmente da 15.247 imprese individuali (87%), le società di capitale rappresentano appena il 2% (784 imprese) e quelle di persone il 4% (1.479).

 

 

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