Politica

Marra: “Mellone fuori da centrodestra, con Minerva anche Cpi”

LECCE- Non vuole definirla resa dei conti in casa centrodestra, ma inevitabilmente Gianni Marra, sindaco di Squinzano sconfitto alle Provinciali a Lecce, chiederà che la coalizione azzurra faccia le sue scelte. E dopo il guanto di sfida lanciato da Pippi Mellone ai microfoni di Telerama, la crepa si trasforma in una spaccatura forse senza ritorno.

“Per quanto mi riguarda, Mellone è fuori dal centrodestra e penso che anche all’interno della coalizione sia questo il pensiero”, ribadisce Marra. Da parte sua, riconoscimento pieno della vittoria di Minerva, che ha vinto, a suo dire, non solo per cattiva organizzazione degli azzurri ma anche perché sostenuto da una corazzata che ha tenuto dentro persino i fascisti di Casapound. Nessun imbarazzo, per il Pd, partito del neopresidente dalla Provincia, a dialogare quantomeno con Andare Oltre.

Sull’altra sponda, al via la riflessione. Per il commissario regionale di Forza Italia, Mauro D’Attis, ed il vice Dario Damiani, con riferimento a Lecce ma anche a Brindisi, dispiace “che alcune componenti del centrodestra non abbiano tenuto una posizione coerente che dovremo analizzare e che, diversamente, avrebbe potuto garantire risultati diversi”.

Toni più duri quelli di Paolo Pagliaro: Il centrodestra a Lecce non esiste più e bisogna smetterla di mettere la polvere sotto al tappeto. Inutile puntare il dito contro Mellone o contro chi ha deciso di votare Minerva o di non votare. Fermiamoci un attimo – rimarca – ci vuole un cambiamento radicale, dobbiamo rinnovarci. Dobbiamo rialzarci adesso. Dopo Mauro Giliberti anche Gianni Marra è stato sacrificato, due persone perbene, due uomini con la schiena dritta rimasti vittime della mancata visione e coesione di un gruppo stanco e che ha stancato. Muoviamoci o il centrosinistra vincerà tutti i prossimi appuntamenti perché mentre Emiliano continua a stringere alleanze e noi non riusciamo nemmeno a rimanere uniti tra di noi. “Non perde Marra ma Direzione Italia”, aggiunge Luigi Mazzei, coordinatore Provinciale di Puglia Popolare, altro pezzo che gli azzurri hanno perso in questa corsa. “Bisognava aprirsi al civismo per allargare i confini di una coalizione asfittica – dice – accogliendo le importanti aperture dei Movimenti politici come Puglia Popolare ed Andare Oltre. Invece si è andati avanti secondo lo schema caro a Direzione Italia e il suo leader: “divide et impera”, ed aggiungo “perdi volutamente”.

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