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Ciclovia Adriatica, l’assessore Giannini scrive al ministro Toninelli

SALENTO- “Tornare senza indugi a quanto scritto e disegnato nel DEF 2017” è questo quello che chiede l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità della regione Puglia, in una lettera al Ministro del Mit Toninelli. “Perchè il percorso della Ciclovia Adriatica torni a costeggiare l’intera sponda costiera, fino a Santa Maria di Leuca”. “Infatti, dice l’assessore, è proprio quello il tracciato che la Puglia aveva sempre indicato e che compare in tutti i documenti: almeno fino alla comunicazione resa in sede di Conferenza delle Regioni l’11 ottobre scorso, quando il Direttore Generale del Ministero ha annunciato che la Corte dei Conti non avrebbe “bollinato” il percorso della Ciclovia se questo si fosse spinto oltre il limite nord del Gargano…

Sicuramente un errore, afferma l’Assessore, che, infatti, ne elenca altri presenti nell’allegato al DEF 2018 ( che si occupa, appunto delle ciclovie), e che potrebbero aver indotto ad utilizzare un canale di finanziamento invece di un altro ad esempio per la ciclovia del Po”.“Anche la grafica fa la sua parte: disegni e elenco dei percorsi non coincidono e ,quindi , vale ciò che vediamo o quel che leggiamo? “Le uniche indicazioni utili sono quelle desumibili dalla grafica pubblicata a pag. 21 dell’ Allegato al DEF 2018. La descrizione corrispondente recita ”da Venezia a Caposele, 693 km, territori attraversati: Veneto, Emilia Romagna, Marche, Abruzzo, Molise, Puglia, Campania”. Il disegno del percorso invece da Venezia si ferma in un punto non identificato del Gargano. Quale indicazione vale, quella grafica o quella testuale? Come sarebbe possibile, stando a quanto riportato nella grafica ufficiale, connettersi con Caposele, punto di inizio della Ciclovia dell’Acquedotto, a circa 200 Km dalla testa del Gargano, se non viene evidenziato alcun segno di collegamento? Oppure ci sarebbe stata la volontà di mettere in combinazione la Ciclovia Adriatica e quella dell’Acquedotto? Con quale criterio? E’ evidente che si è trattato di un errore, salvo che qualcuno non lo spieghi.

Qualcuno dovrebbe dare delle spiegazioni alla Regione Puglia che già con precedenti note (allegate) aveva sostenuto Santa Maria di Leuca come destinazione finale della Ciclovia Adriatica. Inspiegabile la penalizzazione per la Puglia visto anche il verbale delle Regioni Adriatiche del 20/03/18 trasmesso al Coordinatore tecnico interregionale della Commissione Infrastrutture della Conferenza delle Regioni, affinchè fosse girato al MIT, in cui all’unanimità era stata condivisa l’importanza che la Ciclovia Adriatica da inserire nel decreto di riparto includesse tutta la costiera pugliese.

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