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Sticchi Damiani a “tuttotondo”: Lucioni, Mancosu, Stadio, Chiricò…

LECCE – Il Presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, ospite della puntata 1446 di Piazza Giallorossa dopo aver manifestato la sua gioia per il buon inizio del Lecce, ha risposto alle domande su vari temi che stanno a cuore ai tifosi giallorossi, da Lucioni a Mancosu, alla questione stadio, chiudendo infine la parentesi sul caso Chiricò, e l’ha fatto partendo proprio dalla vittoria di Verona:

“È stato il momento più esaltante, al netto della promozione, della nostra gestione, è stata la partita perfetta, sia in campo che sugli spalti, in uno stadio da serie A, una partita condotta in maniera esemplare e meritatamente vinta, contro un avversario forte che ha giocato bene e veniva da una sconfitta, erano condizioni peggiori per affrontare quella gara, e poi l’abbiamo vinta di fronte a 1500 nostri tifosi straordinari. che ci hanno fatto sentire a casa, vedere le esultanze dopo i gol, sentire i cori e vedere la festa a fine partita è una soddisfazione, è un po’ come recuperare una dignità perduta in questi ultimi anni, in stadi molto meno edificanti; ciò detto chiudiamo la parentesi”.

Poi ha spiegato le sfaccettature della squalifica di Lucioni che ormai volge al termine:

“La squalifica di Lucioni finisce il 15 ottobre, però siccome c’è stata una sospensiva da parte del Consiglio di Stato abbiamo chiesto all’ufficio legale della FIGC se quel periodo deve essere aggiunto in coda alla squalifica; questo perché siccome la materia del doping riguarda qualsiasi sport a livello mondiale, il provvedimento con cui è stato squalificato è di efficacia ultra territoriale, un atto sovranazionale, quindi Lucioni è squalificato in qualsiasi campionato del mondo in questo momento; e su quell’atto c’è scritto che la scadenza è il 15 ottobre, quindi abbiamo chiesto se le vicende nazionali e cioè la sospensiva determinano a livello di termine ultimo della squalifica un prolungamento della stessa che poi significherebbe 15 giorni in più; cosa che l’ufficio legale deve risolvere perché è un caso unico al mondo come squalifica e sospensiva.  Abbiamo mandato la richiesta e potrebbero non rispondere e a quel punto non rischieremmo”.

Sul rinnovo del contratto di uno dei pezzi pregiati, Marco Mancosu, non dovrebbero esserci problemi: “È un’idea che sta sul tavolo, stiamo ragionando e non credo che ci siano problemi”.

Una delle questioni che tiene in apprensione i tifosi è lo stadio:

Ho letto sul giornale che il comune ha ufficializzato che la tribuna est l’anno prossimo non dovrebbe avere agibilità e servono 2 milioni di euro che il comune ha detto di non avere. Il problema stadio è un problema serio, per cui la società è pronta a fare un ragionamento un po’ ad ampio spettro non solo limitato alla singola stagione; bisognerebbe pensare ad una concessione lunga cambiando le regole dell’attuale convenzione che sono ancora quelle della serie A con dei costi straordinari per noi. Quando parlo di costi sono imposte e tasse, ad esempio una fetta importantissima della pubblicità dobbiamo darla alla concessionaria del comune, e sono cifre sproporzionate, non voglio dire che il Lecce paga somme ingenti al comune ma paga cifre ingenti a vari soggetti tra cui il comune, quello che rimane è un totale che non ha senso per utilizzare uno stadio così vetusto. Siamo disponibili a ragionare su questi interventi straordinari come la est, come lo era l’illuminazione che abbiamo fatto quest’anno ma non in uno stadio dove siamo tenuti a fare solo la manutenzione ordinaria ma possiamo farlo cambiando le regole del gioco; siamo pronti a sederci ma dobbiamo fare seriamente. Abbiamo avuto diversi problemi, tipo il prato e se non abbiamo perso la gara a tavolino è stata una fortuna, qui nessuno gioca e nessuno scherza, due tre volte abbiamo fatto slalom tra i problemi ma non può essere sempre così. Tra di noi c’è un socio particolarmente votato ad investimenti di natura immobiliare, se ci fosse un progetto non ci sarebbero problemi e non sarebbe di natura prettamente speculativa, lo dimostra il Palazzo del Banco Di Napoli che sta restituendo alla città. Per quanto riguarda il tabellone Infront l’ha istallato ma ho scoperto che è stato messo a step, ne manca ancora un pezzo e lo vedremo al completo con il Palermo e sarà organizzato in modo che a parte il punteggio possa fornire altro. Non era possibile posizionarlo sopra la Est per i problemi strutturali”.

Infine ha chiarito, chiudendo il discorso, la situazione Chiricò:

“Il giocatore è stato preso fin da subito come un possibile operazione di mercato, fino a quando è stato in rosa è stato a disposizione dell’allenatore; non aveva nessun senso però dover affrontare spaccature, quel giorno in cui i tifosi fischiavano gli altri, a me fece molto male. Non poteva e non doveva accadere più perché era nata come operazione di mercato e e la trattativa per cederlo c’era stata (Ternana n.d.r.), rappresentava una plusvalenza per la società e il calciatore andava a guadagnare di più poi non si è concretizzata. Se c’è un problema e forse siamo stati leggeri, la cosa più assurda è non volerlo risolvere. Abbiamo deciso di scegliere la serenità dell’ambiente. Per concludere, non c’è stato nessun ricatto… noi siamo alla guida da tre anni e nessun tifoso di nessun settore ci ha mai chiesto nulla, biglietti omaggio oppure ha assunto toni sbagliati, non c’è nessuna società d’Italia che può vantare questo, è un comportamento straordinario che meritava il nostro rispetto. Una volta fatta questa scelta l’ambiente si è ricompattato. Chiricò ogni giorno gode del rispetto… purtroppo però nella vita di ognuno di noi pesano atteggiamenti del passato; lui è un professionista serio e da parte nostra c’è il massimo rispetto”.

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