Consiglio comunale, ok alla delibera anti-dissesto

LECCE – Nonostante la scelta dei tre consiglieri stampella di “Prima Lecce” di astenersi dal voto, la delibera anti-dissesto portata in consiglio comunale dal sindaco Salvemini passa. Lo fa, nonostante il mal di pancia espresso a più voci dal Centrodestra, con 13 voti favorevoli e 9 contrari. Dunque se anche i 3 consiglieri di “Prima Lecce” avessero votato contro, il piano di riequilibrio pluriennale sarebbe passato ugualmente con 12 eventuali “no”, contro 13 “sì”. A consentire questo risultato anche i banchi d’opposizione vuoti: quello di Battista, Russi, Martini e Tessitore. Senza considerare le assenze in aula al momento delle votazioni.

In apertura l’appello del sindaco Salvemini a “tralasciare gli interessi di parte in favore del bene della città“. Poi le dichiarazioni di voto sfavorevole dei consiglieri Monticelli Cuggiò (capogruppo di Lecce Città del Mondo), Messuti (del gruppo misto), Giordano e Perrone (di Fratelli d’Italia) e Tondo (Capogruppo di Direzione Italia). L’accusa mossa all’unisono nei confronti del primo cittadino è quella di una “gestione individualista della vicenda, lanciando un allarme di pre-dissesto spropositato e insussistente, tanto che la strada che si propone di intraprendere -hanno aggiunto- non è sostenuto convintamente neanche dalla maggioranza“.

A rispondere all’allusione di una spaccatura interna sono i consiglieri Molendini e Patti (di Lecce Città Pubblica), Rotundo (capogruppo Pd) e Giannotta (capogruppo di Un’altra Lecce). Per loro voce il Centrosinistra ha invitato a “non difendere a spada tratta un’erendita ch non appartiene a gran parte dei presenti. Per evitare il dissesto-hanno aggiunto- le scelte dolorose sono necessarie. Riguardo al sostegno al sindaco, il nostro  sì di oggi è convinto“.

Ad allontanarsi dall’una e l’altra posizione è stato il gruppo “Prima Lecce” e Fabio Valente (del Movimento 5 Stelle).

Dopo la dichiarazione di non voto dei tre consiglieri garanti della maggioranza, il sindaco aveva preannunciato di essere pronto a fronteggiare serenamente qualunque cosa fosse accaduta, salvo poi dover constatare che la maggioranza si è ottenuta comunque. Sui conti e gli equilibri di Palazzo Carafa l’assise non dovrebbe tremare più.

 

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