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Senologia, il “modello Lecce” azzera le liste d’attesa

LECCE – Quasi 42 mila prestazioni di senologia istituzionale e il 75 per cento di adesioni allo screening mammografico nel 2017. Sono i numeri del “modello Lecce”, felice sintesi del dialogo instaurato tra esperti, pazienti e associazionismo e tradotto nel progetto “Io Sono”. Un percorso virtuoso sorto 12 anni fa grazie al decisivo impulso della associazione “Sos per la vita”, ed in particolare di Rita Tarantino e Nicola Pastore (rispettivamente presidente e vice), condiviso dalla Direzione Generale ASL Lecce e dal Comitato Consultivo Misto, con l’apporto del Tavolo tematico per la Senologia del CCM.

Il progetto ha rimesso ordine alla senologia e azzerato le liste d’attesa della ASL Lecce, dove oggi bastano uno-due giorni per fare un esame mammografico generale e ogni donna ha a disposizione un percorso individuale.

Nella prima delle tre fasi del progetto si è puntato a rimettere ordine al sistema, distinguendo un percorso di diagnosi per la donna sana e uno di cura per quella ammalata. Fondamentale è stata la segmentazione delle prestazioni, attraverso agende dedicate: routine (donne asintomatiche con esame ogni 18-24 mesi e pagamento ticket, se dovuto); follow-up (pazienti già operate di cancro alla mammella, con codice di esenzione 048); primo accesso (donne alla prima mammografia, con pagamento ticket, se dovuto); agenda codice D01 (donne dai 45 ai 49 anni per la sola mammografia gratuita ogni 18 mesi); agenda urgenze (con priorità B, entro dieci giorni, per donne segnalate dal medico di base); agenda dei controlli (donne con impegnativa dello specialista per controlli a 6 mesi-1 anno, con pagamento ticket); agenda con codice D05 (per approfondimento diagnostico, con impegnativa dello specialista ed esenzione ticket). Ultima arrivata è l’agenda per familiarità, riservata alle donne con familiarità al tumore tra i parenti più stretti e positive al test genetico BRCA1.

Un lavoro che ha prodotto risultati tangibili per la senologia istituzionale: 30.068 prestazioni erogate dal pubblico nel 2017 e 11.918 dal privato, per un totale di 41.986. Numeri importanti anche per la “seconda gamba” del sistema: lo screening mammografico, riorganizzato e potenziato nell’ultimo biennio. Nel 2017 sono state contattate 25.978 donne tra i 50 e i 69 anni in tutto il Salento, con un’adesione pari al 75,4 per cento (19.604): la migliore performance in Puglia (54% il dato medio) e tra le migliori in Italia, secondo il Rapporto Bersagli 2017 della Scuola Superiore “Sant’Anna” di Pisa. Netto l’incremento rispetto al 2016, quando aveva aderito il 59,1 per cento (13.998 su 23.658), confermato anche nei primi otto mesi del 2018, con un’adesione dell’81,1% (14.375 donne su 17.722). Effetto evidente della crescita di una nuova sensibilità tra le donne e, contestualmente, dell’aumento dei centri screening e del numero di mammografie per ogni seduta, passate da 15 a 25.

Nella seconda fase, poi, gli sforzi sono stati concentrati sull’abbattimento delle liste d’attesa. ASL Lecce ha perciò istituito il gruppo di lavoro per la Senologia, composto da esperti, medici e rappresentanti dei pazienti e dell’associazionismo. Attualmente ne fanno parte: Rita Tarantino, Daniele Sergi, Fabrizio Quarta, Franco Vantaggiato Pisanò, Luigi Morgante, Franca Carluccio, Rossella Stifani e Nicola Pastore. Un gruppo “circolare” che fa capo alla Direzione Sanitaria e opera in collegialità di azione, ognuno in base alle proprie esperienze e competenze, di concerto con Massimo Torsello, direttore del Dipartimento Diagnostica per Immagini.

Per raggiungere lo scopo il gruppo di lavoro è intervenuto da un lato eliminando le fonti di sprechi e duplicazioni (stop all’accesso spontaneo alle agende Cup e limitazione dell’uso delle esenzioni per mammografia in donne sane), dall’altro regolando il flusso delle richieste con la creazione di un Cup senologico con operatrici adeguatamente formate. In più sono stati potenziati gli strumenti informativi, in particolare l’opuscolo “Noi insieme a te per la Prevenzione” e il Punto Rosa.

Parallelamente si è investito fortemente sulle tecnologie, collegando in rete i vari centri, potenziando gli ecografi già in uso e acquistando nove mammografi 3D di ultima generazione, distribuiti tra il Polo Oncologico e i dieci Distretti Socio Sanitari. Senza tralasciare piccoli aggiustamenti organizzativi per l’archiviazione dei documenti e la lettura in remoto dell’esame. Circolazione di informazioni e buone pratiche hanno coinvolto anche i medici di base e le strutture private convenzionate, integrate nel Cup Senologico centralizzato.

Tutto ciò trova il suo culmine nella terza fase: il percorso di cura. La donna positiva viene affidata alla Breast Unit dove un’équipe multidisciplinare esamina il caso e decide il percorso terapeutico più adeguato. Sul versante della riabilitazione, infine, opera il servizio di linfodrenaggio per il trattamento del linfedema secondario.

Così ogni donna del Salento, di qualsiasi età e condizione, può dirsi realmente protagonista del programma di prevenzione e diagnosi precoce del tumore alla mammella della ASL Lecce.

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