Attualità

Apulia Film Commission, affidamenti senza gara. E Liviano va alla Corte dei Conti

BARI – Trentasettemila euro per il servizio di accoglienza al BiF&st, dall’11 al 29 aprile 2018. Senza gara, con affidamento diretto, il giorno prima dell’inizio del festival. Tutto regolare? Secondo l’Organismo di Vigilanza di Apulia Film Commission non proprio.

Il verbale redatto dal responsabile della vigilanza dell’Agenzia dello Spettacolo di proprietà della Regione Puglia lo dice senza troppi giri di parole. L’affidamento per il servizio di accoglienza, per 46 hostess e 18 giorni di lavoro, è stato affidato alla Protem Comunicazione, di proprietà di Massimiliano Torricelli, figlio dell’ex consigliere comunale del Pd, Antonio. Una scelta basata sul miglior prezzo (duemila euro meno del tetto massimo) e sulla valutazione di altre 4 aziende, attinte dalla piattaforma Empulia e alle quali è stato chiesto un preventivo. Ma l’organismo di vigilanza fa notare che occorrerebbe “inserire una password che permetta l’apertura delle offerte dopo il termine di scadenza stabilito o che si proceda tramite invio delle offerte in busta chiusa”. Insomma capire perché l’affidamento diretto è andato alla Protem, azienda che spesso collabora con i satelliti della Regione.

Non solo. Il dito dei controllori è puntato anche sull’associazione Cherlovekmakak, di Lecce, affidataria del servizio di promozione e marketing della Fiera internazionale di Mosca. Una scelta che per l’Organismo di vigilanza, ricade spesso sulla società, sempre con affidamento diretto. Sono servizi unici ed esclusivi che altri non hanno? “No”, dice sempre il responsabile del controllo. Stesso ragionamento per la società Coop Passo Uno Produzioni, sempre di Lecce e per Terraross e Le Bul.

Ma i rilievi degli ispettori sono tanti e continuano: mancano “rendicontazioni contributi, sovvenzioni e finanziamenti erogati dallo Stato, da altri enti pubblici o dall’Unione Europea attraverso un riepilogo delle rendicontazioni effettuate e segnalazioni di eventuali anomalie o altre criticità. Mancano report su sponsorizzazioni, partnership e rapporti commerciali con i privati tenuti dalla Fondazione”. Mancano anche i criteri di selezione del personale e quelli per la commissione esaminatrice.

Troppi rilievi, tanto da aver portato il consigliere Gianni Liviano a chiedere che il governatore Michele Emiliano e l’assessore al Turismo e Cultura, Loredana Capone, spieghino quanto sta accadendo e perché le ripetute richieste dell’OIV sono cadute nel vuoto. E nell’attesa Liviano ha anche segnalato il tutto alla Corte dei Conti.

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