LECCE – Un passo indietro dopo le accuse della procura nell’ambito dell’indagine della Guardia di Finanza sulle case popolari di Lecce: anche Antonio Torricelli ha presentato le sue dimissioni da consigliere comunale di Lecce, dopo Monosi e Pasqualini. Il consigliere PD è coinvolto nell’inchiesta sull’assegnazione di case popolari in cambio di voti che lo scorso 7 settembre è sfociata negli arresti domiciliari per 5 persone: Attilio MONOSI, già assessore al bilancio e edilizia residenziale pubblica; Luca PASQUALINI, già assessore alla Polizia Municipale, traffico e mobilità; Pasquale GORGONI, funzionario protempore dell’ufficio casa; Andrea SANTORO e, appunto, Antonio TORRICELLI, vicepresidente pro tempore del Consiglio Comunale di Lecce.
In carcere due inquilini degli alloggi popolari; due obblighi di dimora e interdizione dall’esercizio di un pubblico ufficio a carico di 5 soggetti.
La zona ex “167”, secondo l’indagine, veniva usata come un rubinetto per riempire un sostanzioso bacino di voti a favore di due candidati alle regionali 2015 sponsorizzati dal consigliere Torricelli. E, per radunare su una lista con nomi e cognomi quanta più gente possibile che garantisse il voto, una donna, anche lei indagata, era “non solo la referente sul territorio di Torricelli, per il quale è collettore di voti, ma anche una sorta di collante tra il territorio e gli altri sodali”. E, in cambio, c’erano i benefici dell’illecita sanatoria degli alloggi occupati o della illecita concessione di immobili ERP. Lei e un altro indagato erano una sorta di rappresentanti di gruppi di abusivi, i loro referenti.
Nel fascicolo si parla della donna in questione, anche in relazione alla ricerca di una casa che fosse a lei gradita, perché lei era una protetta di Torricelli.
In consiglio comunale il suo posto viene ora ufficialmente preso da Paola Leucci.