LECCE – Resta critico sull’euro ma puntualizza una volta di più che non è in discussione per l’Italia il suo restare nell’area della moneta unica. Paolo Savona, ministro agli Affari Europei, lo dice a Lecce, sul palco della Giornate del Lavoro della Cgil, sabato pomeriggio. Tanta attenzione nell’atrio di Palazzo dei Celestini per colui su cui il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha posto il veto, a maggio, quando è stato proposto dal presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte, come ministro dell’Economia.
Secondo Mattarella, Savona sarebbe stato visto come “sostenitore di una linea, più volte manifestata, che potrebbe provocare, probabilmente, o, addirittura, inevitabilmente, la fuoruscita dell’Italia dall’euro”, con “rischi concreti per la tutela dei risparmi degli italiani”. Lui, spostato nel frattempo proprio al discastero degli Affari Europei, chiarisce, durante il dibattito “Di nuovo Europa”.
Il punto di rottura, a suo avviso, resta la dicotomia tra politica monetaria, nelle mani dell’Ue, e politica finanziaria, di competenza dei singoli Stati. È lì, secondo lui, che il Trattato di Maastricht ha una grande falla, che per l’Italia si sarebbe poi rivelata un boomerang.