Cronaca

Zappatore: Perrone chiese la mia testa. L’ex sindaco: non è vero

LECCE- “Lo Iacp esce pulito dall’inchiesta sulle case popolari: non abbiamo partecipato alla ripetuta violazione delle norme.” Lo ha ribadito ai nostri microfoni il direttore dell’ex Iacp, l’avvocato Sandra Zappatore all’indomani del terremoto giudiziario che ha scoperchiato i presunti illeciti nella gestione delle case popolari a Lecce. Aveva parlato di ostacoli al suo operato, ricordando come sia Monosi, ex assessore ora coinvolto direttamente nell’inchiesta, che Paolo Perrone volevano la sua testa.

Accuse alle quali replica oggi proprio l’ex sindaco respingendole e dicendo: “Non ho mai parlato a Emiliano della Zappatore. Non è assolutamente vero – attacca – che io nel febbraio 2014 abbia chiesto la sua sostituzione e non ho mai parlato né con Emiliano né con altri di questo tema. Peraltro, a conferma che è una bugia, nel febbraio del 2014 Emiliano non era presidente della Regione. È vero invece – continua – che più volte ho pubblicamente contestato alla Zappatore l’utilizzo a fini politici del suo ruolo di dirigente dello Iacp prima e di Arca Sud Salento poi. Spesso ho rimarcato duramente il conflitto di interessi dovuto alla sua posizione di funzionaria pubblica e di iscritta, di candidata e di dirigente di un partito, prima nei Ds e poi nel Partito Democratico. Le cronache di questi anni, solo per fare l’esempio più eclatante, riportano puntualmente la presenza della Zappatore nei tour elettorali dei candidati del centrosinistra presso gli alloggi popolari della zona 167. Non è un caso, del resto, che non abbia esitato a strumentalizzare politicamente anche questa vicenda. Un convinto orientamento politico che ha interferito con il ruolo della Zappatore e che è stato alla base dei rapporti difficili e della scarsa collaborazione tra l’istituto delle case popolari e il Comune di Lecce negli anni scorsi.

Rivendico quindi di aver ripetutamente stigmatizzato l’operato di Sandra Zappatore, ma non è mai accaduto che abbia posto in essere manovre di qualche tipo per farla sostituire. Una puntualizzazione doverosa da parte mia – conclude Paolo Perrone – di fronte a una affermazione completamente falsa, al di là delle responsabilità che dovessero emergere alla conclusione di questa vicenda che vede coinvolti politici e amministratori di centrodestra e di centrosinistra di questa città”.

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