
LECCE (di Tonio De Giorgi) Uno poco informato sui fatti legge e si chiede: chi è Chiricò? Un calciatore. Uno che tira calci a un pallone, che a volte lo tratta pure bene, che ha fatto molta Serie C, pochissima Serie B. Un perfetto sconosciuto, che a Lecce lo hanno vestito di giallorosso sin da ragazzino. Dopo ha cambiato maglia come è normale che sia per un calciatore. A vent’anni succede pure di sbattere la porta o, per essere più precisi, mancare di rispetto, anticipare le vacanze dopo una cocente sconfitta in finale. Forse a ven’anni la storia del Lecce non la conosceva ancora bene nonostante personaggi illustri in rosa che avevano scritto gli ultimi luminosi capitoli prima di sprofondare in C. Peró c’è sempre tempo per imparare, ci sono i maestri, gli allenatori, i dirigenti che spesso sono tifosi. Da loro deve partire la lezione. Chiricò è tornato in classe senza alcuni interrogativi da parte dei dirigenti e senza interrogazione per l’alunno. Il tifoso, i tifosi non hanno dimenticato. Hanno atteso invano il mercato di agosto chiuso senza l’auspicato addio di Chiricò. Oltre al danno, la beffa: Chiricò in campo, con quella maglia tolta troppo presto e con troppa leggerezza per indossare calzoncini e una canotta da mare e stappare una birra. Alla faccia di chi ancora versava lacrime per la mancata promozione in B. Mentre Chevanton, con un braccio appeso, ancora rifletteva su una stagione chiusa malissimo. Perché riaprire la ferita? Non è solo quell’episodio ad aver provocato tanta ostilitá nei confronti di Chiricò. E in tanti dicono: ha avuto pure la faccia tosta di firmare un contratto. Il calcio è pieno di queste storie, che dividono, principalmente. Chi lo paga ha il diritto di pensare al bene della squadra, al lavoro di Liverani che, a sua volta, viene pagato dalle stesse persone. Allora? Non basterebbero neanche 40 gol a far cambiare idea a coloro che oggi lo contestano. Si chiede alla societá di prendere una posizione definitiva. In fondo non è il primo né l’ultimo che a bordo piscina si godrá la vita senza sudare. Intanto Chiricò, che spesso sa trattare bene il pallone, ha cercato di dribblare la contestazione, che ha investito pure Liverani, con questo messaggio sul proprio profilo instagram. “Ieri sera ho riprovato un’emozione incredibile quando sono sceso in campo con questa maglia … ORGOGLIOSO DI INDOSSARLA PER LA SECONDA VOLTA NELLA MIA VITA… FORZA LECCE”. Forse tutti stanno dando troppa importanza a tutto. I tifosi, però , sono importanti sia quando pagano l’abbonamento che quando tifano. Provate a immaginare una partita senza di loro. E loro provino a immaginare il Lecce senza questa dirigenza. Tutti rimandati finché qualcuno non capisce la lezione offrendo la spiegazione più comprensibile.
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