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Tariffe rifiuti, tribunale favorevole al gestore. Scattano i primi decreti ingiuntivi

LECCE –Il Tribunale delle Imprese di Bari conferma la condanna dei Comuni della Provincia di Lecce al pagamento in favore di Progetto Ambiente delle maggiori somme per lo smaltimento dei rifiuti. La vicenda è nota per essere stata più volte sottoposta all’esame del Giudice Amministrativo che, all’esito di un lungo contenzioso, aveva riconosciuto con sentenza del Consiglio di Stato il diritto del gestore dell’impianto di Cavallino ad ottenere dai Comuni il pagamento delle differenze tariffarie parametrate al maggior costo per lo smaltimento del Cdr. Arrivano quindi i primi decreti ingiuntivi e riguardano il Comune di Melendugno e Porto Cesareo, con l’ obbligo per i Comuni di corrispondere al gestore entro il termine di 10 giorni non solo la sorte capitale derivante dalle sentenze amministrative, ma anche gli interessi e le spese legali, che hanno determinato un incremento del debito originario di circa il 50%: circa 400 mila euro ciascuno. Gli altri comuni coinvolti sono Lecce con 4 milioni e mezzo di euro, 1 milione e 700 mila euro per Gallipoli, 1 milione e mezzo per Nardò, 950 mila euro per Galatina, 880 mila euro per Ugento, 770 mila per Galatone, 650 per Surbo, 550 per Taviano e 478 mila per Otranto. Un totale di 34 milioni di euro calcolato  solo sino al 2017. Sulla base delle decisioni dei giudici la società Progetto Ambiente, attraverso l’Avv. Luigi Quinto, aveva proposto ai Comuni ed all’Ager, competente alla determinazione delle nuove tariffe, una soluzione transattiva che, per un verso, potesse assicurare per il futuro al gestore una gestione remunerativa dell’impianto, per altro verso, consentisse una dilazione nei pagamenti delle somme arretrate ai Comuni oltre ad una consistente riduzione degli interessi derivanti dal ritardato pagamento. Accordi che non sono, al momento, andati a buon fine. L’ultima decisione dei giudici baresi riguarderà tutti i comuni della provincia di Lecce.

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