Politica

Salvemini in bilico malgrado il centrodestra, Prima Lecce pronta a lasciarlo

LECCE- Il centrodestra pensa alle dimissioni tra dicembre e gennaio ma la salvezza del sindaco Salvemini sta nella difficoltà di trovare un candidato unitario ma in 48 potrebbe perdere la maggioranza. Prima Lecce pronta a mollarlo se non si salveranno i dipendenti Lupiae

“Non appena si troverà la quadra su chi sarà il nostro candidato sindaco saremo tutti pronti a dimetterci e mandare a casa Salvemini” questa la dichiarazione di un consigliere che non ama la ribalta. Dichiarazione che ha una doppia valenza per il primo cittadino: la prima di ovvia preoccupazione sapendo anche di non aver certezza che i democratici possano nuovamente puntare sulla sua persona; la seconda garantirgli invece la permanenza a Palazzo Carafa ma grazie alla non unità, su alcuna ipotesi di nome, da parte del centrodestra e del gruppo dei tre capitanato dal consigliere Finamore. Seppur tutti pensino ai movimenti dell’attuale opposizione, con il gruppo di Prima Lecce che ad ora sorregge Salvemini, questo avverte anche qualche insofferenza da parte del Pd oltre allo scalpitare di Delli Noci, per ora suo alleato ed “ambasciatore politico” all’interno ed all’esterno della coalizione, ma pronto a tornare in pista e forse sostenuto proprio dal partito di maggioranza della coalizione salveminiana grazie al flirt con il governatore Emiliano e uomini a questo vicino. Ritornando alla permanenza eventualmente garantitagli dalla non unità di intenti del centrodestra, dei cinque nomi proposti dall’ex sindaco Perrone uno ha trovato altri approdi, appunto l’attuale vice a Palazzo Carafa, Marti non penserebbe più al capoluogo convinto del vento in poppa del suo nuovo partito, rimangono certamente in pista Messuti, tanto da attivare un movimento civico, lo stesso neo segretario regionale di Fratelli d’Italia Congedo ed anche lo stesso Monosi pur se più convinto di voler prendere parte alle primarie, in caso di consultazione popolare, che ambire realmente alla volata verso lo scanno più alto di città. Questi i nomi pre candidatura di Mauro Giliberti ma siamo al lontano settembre-dicembre 2016, non poco è cambiato perché all’epoca erano tutti fittiani ed oggi, forse ad eccezione dell’ex assessore al bilancio dell’ultima giunta di centrodestra, sono tutti assiepati in modo autonomo così come Perrone e Congedo con la Meloni che però potrebbe accogliere lo stesso Fitto in vista delle prossime elezioni europee di primavera. Sino ad ora le valutazioni tra indiscrezioni e strategie dei singoli, dei partiti e delle coalizioni ma a breve, al di là di quanto sino ad ora detto, Salvemini potrebbe andar comunque a gambe per aria se è vero, e lo è, che in una riunione tra il suo centro sinistra ed i tre di Prima Lecce, dovrà garantire l’assoluta permanenza in servizio dell’attuale organico della Lupiae Servizi. Se ciò non avverrà Finamore, Gigante e Caló saranno pronti a tornare a casa e firmare le dimissioni assieme ai consiglieri di centrodestra che, in tal caso, non potranno più fruire della permanenza nell’aula consiliare di Palazzo Carafa grazie alla tripla stampella salveminiana dei tre consiglieri su citati

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