
MELPIGNANO – Lo scorso tre agosto, con tanto di mappe e planimetrie dell’evento al seguito, hanno denunciato ai nostri microfoni di essere stati tagliati fuori in favore di stand con marchi nazionali. Oggi gli ambulanti locali di Melpignano ci raccontano che qualcosa, all’indomani del servizio, si è mosso: tre giorni dopo la denuncia, infatti, spunta un bando comunale per assegnare le postazioni restanti, quelle perimetrali, agli stand nostrani.
Parlano di briciole “ma meglio di niente” confessano amaramente. “Non resta che partecipare per tentare di salvare il salvabile. Tutto pur di prendere parte ad un evento nato per far girare l’economia del posto e poi trasformatosi in tutt’altro”.
Pierluca Schirinzi, proprietario di un fast food ambulante e portavoce di una cordata di ben 20 commercianti locali, si dice deluso e parla a nome di tutti. “Per noi non c’è più spazio -incalza- la testimonianza, questa, di quanto il folklore sia destinato all’estinzione nel silenzio di tutti. Soltanto alzando un polverone è stato possibile racimolare qualcosa”.
Una vicenda questa che, negli scorsi anni, è culminata in due ricorsi presentati da altrettanti ambulanti del posto, prima archiviati e poi impugnati.
Il rammarico più grande resta sempre lo stesso e di anno in anno si fa sempre più pesante: “non c’è nessun interesse a favorire gli imprenditori del posto -conclue Schirinzi- la tipicità dell’evento cede il passo alla brama di fama modiale”.
E.Fio
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