BOLOGNA – Lui, riccardo Muci, poliziotto 31enne di Copertino in servizio a Bologna, a pochi minuti dall’incidente era intervenuto per bloccare il traffico. L’esplosione dell’autocisterna, subito dopo il tamponamento lungo il raccordo tra la A1 e la A14, lo ha avvolto mentre tentava di trarre in salvo decine di persone.
Un vero e proprio inferno di fuoco quello di lunedì pomeriggio: prima l’impatto tra un tir contenente materiale infammiabile con un altro mezzo in coda, poi lo scoppio talmente forte da provocare il crollo di un ponte e l’apertura di una gigantesca voragine. Bologna, all’indomani dell’incidente, fa i conti con le vittime, poi ringrazia gli eroi.
Sono due gli agenti salentini, entrambi originari di Copertino, intervenuti tempestivamente sul posto per mettere in sicurezza la zona.
Tra i due è stato Muci ad avere la peggio, mentre il collega se l’è cavata con una prognosi di 20 giorni. Lui è rimasto ustionato alla schiena in seguito alla deflagrazione post tamponamento, la prognosi è di 50 giorni: la maglietta ignifuga che indossava si è liquefatta, ha riportato ustioni di secondo grado. Sorride e rassicura in uno scatto sul letto dell’ospedale Bufalini di Cesena dov’è attualmente ricoverato, fortunatamente fuori pericolo. In mattinata ha ricevuto la visita del Premier Giuseppe Conte.
E.Fio