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I social aiutano i controlli: a Gallipoli scovate oltre 100 strutture ricettive fantasma

GALLIPOLI- Il censimento delle strutture è stato fatto soprattutto tramite i social network e gli annunci pubblicitari e così sono venuti al pettine tanti nodi, cioè tante realtà ricettive fantasma, sconosciute agli uffici del Comune di Gallipoli.

Oltre cento quelle pizzicate in un mese e che, dopo essere state contattate, hanno provveduto all’iscrizione sul sito impostasoggiorno.it e a mettersi in regola.

Sulla tassa di soggiorno non versata l’amministrazione Minerva avvia il giro di vite, con i controlli sul regolare pagamento e l’inserimento dei dati sul portale. In questi giorni la caccia ai furbetti l’ha avviata anche il Comune di Porto Cesareo, che stima un’evasione di almeno 60mila euro.

A Gallipoli, l’Ufficio Turismo ha riscontrato numerose violazioni e tra i morosi c’è anche qualche struttura ricettiva che non ha provveduto a versare alcuna tassa di soggiorno nelle casse comunali. Il mancato pagamento non solo comporta una sanzione amministrativa che va dai 25 ai 500 euro, ma anche conseguenze penali, con la segnalazione alla Procura della Repubblica per il reato di peculato.

“Assicurare quel gettito è fondamentale per una città come Gallipoli – dice il sindaco Stefano Minerva -. La lotta all’evasione non avrà tregua a garanzia di un’accoglienza di qualità”. Anche per evitare il fenomeno delle case pollaio, ulteriori controlli saranno effettuati dal corpo di Polizia Municipale che effettuerà accertamenti per verificare l’applicazione dell’ordinanza contro il sovraffollamento.

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