
BARI – Trentaduemila euro di utile. Le Terme di Santa Cesarea restano a galla dopo gli ultimi anni di montagne russe: il bilancio, per ora, fa tirare un mezzo sospiro di sollievo. Niente di eccessivo ma quel tanto che basta per allontanarsi dalla crisi aziendale, al momento scongiurata. Ma su Albergo Palazzo grava l’ipoteca.
La relazione della società di revisione parla chiaro: “Decisive saranno le scelte del socio Regione, in merito all’esito del bando pubblico i cui termini non sono ancora scaduti”.
Le quote della Regione – il 50,4% – sono in vendita, il 99% totale come è noto è stato spacchettato per mancato accordo tra l’ente di Lungomare Nazario Sauro e il Comune.
Quale sarà l’esito? E quali le conseguenze? Lo si capirà. Intanto a far (ri)quadrare i conti sono la riduzione dei costi, soprattutto quelli legati ai contributi dei 65 dipendenti, passati ai nuovi contratti previsti dal Jobs Act. “Così abbiamo evitato i licenziamenti”, scrivono dal Cda nella relazione che accompagna il bilancio.
Ma su tutto pesa l’ipoteca su Albergo Palazzo. Il valore dell’ipoteca è 4milioni 800mila euro per il mutuo contratto con la banca da 2milioni400mila euro, rimborsato per 1milione380mila euro.
L’incremento del settore termale, registrato in generale, ha portato anche le Terme di Santa Cesarea ad ottenere un incremento dell’accesso alle cure. La speranza è che, accanto a questo trend, si arrivi anche ad uno slancio della società.
Lascia un commento