LECCE – 700 stabili morosi, 4000 inquilini e 11 milioni di debito: sono i numeri a monte dei distacchi dell’acqua che Aqp aveva programmato negli giorni, salvo poi optare per una clamorosa frenata. L’azione coercitiva della chiusura dell’acqua corrente è dovuta alle pesanti morosità di una buona percentuale di inquilini. A pagarne le spese, anche chi le bollette le paga regolarmente, così come l’affitto.
A smuovere le acque, due giorni prima del dietrofront sui distacchi, è stato Paolo Pagliaro, dirigente nazionale di Forza Italia: «È gravissimo quello che sta accadendo nelle case popolari Arca Sud dove AQP ha iniziato con i distacchi morosi -aveva detto, lanciando l’allarme- e tutto questo perché la Regione non ha mantenuto gli impegni presi in campagna elettorale a marzo del 2017».
Oggi la stessa Regione, per voce dell’assessore al Welfare Salvatore Ruggeri, afferma di essere al lavoro per risolvere al più presto il problema. “In questi giorni -spiega l’assessore- gli amministratori condominiali saranno convocati per fare il punto su morosità e possibilità di istallazione di contatori autonomi”.
Intanto, dicevamo, i distacchi dei contatori già programmati sono in stand by. Là dove l’erogazione di acqua corrente era stata interrotta per qualche ora è stata ripristinata.
Anche Acquedotto pugliese, Arca Sud Salento, Comune e Prefettura sono all’opera per effettuare un accertamento congiunto su morosità e stato di salute degli inquilini che dall’assenza dell’acqua corrente potrebbe essere fortemente compromesso. Complicazione, questa, che si vuole scongiurare -aveva spiegato l’amministratore di Arca Sud Sallento, Alberto Chiriacò- così come si tenta di salvaguardare chi è in regola, rispettoso delle scadenze di affitto e bollette. Si lavora caso per caso, sono tutti al vaglio.
Alla Regione, dal canto suo, il dovere di dare seguito alle promesse annunciate già lo scorso anno e ad oggi al palo. “Pronti 3 milioni di euro per garantire l’istallazione di contatori autonomi” aveva detto il Governatore Emiliano, durante un tavolo in Prefettura. Investimento che, a distanza di un anno, di fatto resta soltanto una promessa.
E.Fio