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Estimi catastali, la Cassazione: “provvedimento immotivato”. Esultano 7mila ricorrenti

LECCE – Riclassamento estimi catastali a Lecce città: la Suprema Corte dà ragione ai cittadini che hanno presentato ricorso. I giudici hanno infatti dichiarato “non adeguatamente motivato” il procedimento avviato 10 anni fa, su richiesta dell’allora sindaco Paolo Perrone, e che nel 2013 ha visto recapitare a 70mila leccesi cartelle esattoriali con Tasi, Imu e Irpef aumentate in media del 20%.

Ad essere coinvolti nel ricalcolo furono ben 71mila immobili. A presentare ricorso alla commissione tributaria provinciale prima, e alla regionale poi, furono 7mila cittadini. La vicenda, giunta in Cassazione, vede oggi i giudici accogliere le tesi delle associazioni dei consumatori e dei tributaristi leccesi (in testa il Codacons), confermando l’illegittimità della procedura.

Il verdetto, sia chiaro, non annulla gli aumenti per quei cittadini che non hanno fatto ricorso. La palla, nel loro caso, passa infatti al Consiglio di Stato che si esprimerà ad ottobre. Solo laddove il ricorso venisse accolto, il riclassamento sarebbe azzerato definitivamente anche per loro.

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