
BARI – Il bilancio delle amministrative, per il segretario regionale del Pd Marco Lacarra, è positivo. Ad essere “sparito dai radar – dice – è il Movimento 5 Stelle”. Ma il partito è e resta nel caos. Motivo per il quale la segreteria è stata azzerata.
“Ho azzerato la segreteria – spiega – per resettare un po’ anche l’attività del partito, per chiedere a tutti in un momento come questo e in una fase come questa, che non si pontifichi ma si venga a lavorare”. E’ la seconda volta in pochi mesi. Lotte intestine, guerra interna, richiesta di dimissioni: negli ultimi mesi, soprattutto dopo il voto del 4 marzo, tra i democratici pugliesi è stato il caos. Ecco perché Lacarra ha voluto dare “un segnale”, come lui stesso l’ha definito.
E se Fronte Dem di Taranto reputa una ennesima debacle la prova del voto del 10 giugno – non ci sono consiglieri comunali del Pd se non a Pulsano – dicono, tanto da chiedere le dimissioni di tutti Lacarra compreso, il segretario risponde che il passo indietro è pronto a farlo ma a condizione che ci sia unanimità sul successore: “Posso andare via anche oggi e sono prono ad andare via anche oggi, purché il partito intero abbi un progetto, una visione e un punto d’arrivo”.
In realtà – è la sua stessa sensazione – l’unanimità sul prossimo segretario è lontana, ecco perché non ritiene possa essere disarcionato nel breve periodo. Sarà la riunione delle correnti da convocare nei prossimi giorni a chiarire se sarà così o meno. Intanto Lacarra pensa già al 2020: “Antonio Decaro sarà il candidato sindaco a Bari, il nostro candidato presidente della Regione sarà Michele Emiliano, il resto sono chiacchiere“.
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