Cronaca

Operazione “Eclissi”, due assoluzioni e sconti di pena nel processo d’appello

LECCE – Sconto di pena per trenta e due assoluzioni nel processo d’appello scaturito dall’operazione “Eclissi”, che fece luce su una lunga scia di reati, fatti di sangue, attentati ed estorsioni che hanno costellato l’interland leccese gli anni scorsi che portò gli agenti della squadra mobile e l’antimafia ad una valanga di arresti il 19 novembre del 2014.
63 imputati, condannati complessivamente a 520 anni di carcere nel 2016 dal gup Giovanni Gallo.

Nuove pene tra sconti e conferme: assolti con formula piena, Simone Zimari, 28enne di Lecce, condannato in primo grado a 4 anni e otto mesi. Assoluzione dall’aggravante del metodo mafioso per Giuseppe taurino. Assoluzione piena per Mauro Cucurachi.

L’operazione fu definita come la risposta dello stato al dilagare della criminalità a Lecce e nei comuni vicini che avevano fatto i conti con attentati dinamitardi, incendi, pistolettate, ferimenti. Contestati l’esplosione di colpi di arma da fuoco all’indirizzo di davide VADACCA presso il centro sportivo “OUTLINE” , il ferimento di alession BELLANOVA, gli spari al Bellini Caffè”, al negozio “Good Look” al “Caffè Carletto”, la bomba al“Bar Paisiello” e ancora la pizzeria “La diavola” , il negozio “ARTIGIANI PER CASO” in via Imperatore Adriano 6, il negozio “GLI ELETTRICI” in via Duca d’Aosta , l’incendio al furgone di panini di piazza libertini.

Gruppi contrapposti, nati dallo sfaldamento del clan nisi che si riorganizzano nel nome di Maurizio Briganti che si facevano la guerra in modo eclatante, sparando per vendetta, oltre che per chiedere denaro ai commercianti. Nell’ordinanza rientrava anche il suicidio del giovane Luca Rollo di cavallino, spinto, secondo gli inquirenti a togliersi la vita per le angherie del clan.

Tra gli imputati, spicca il nome di Gioele Greco, che decise di collaborare e svelò i contesti nei quali il gruppo si muoveva

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