LECCE – Sarà forse colpa del precariato dilagante, o magari della “psicosi truffe”. Certo è che i risparmiatori di Lecce e Provincia con i soldi messi da parte negli anni ci vanno cauti.
Se da una parte continua a crescere il risparmio in provincia di Lecce, dall’altra gli investimenti sono nettamente in calo.
Tra sportelli bancari e postali nel Leccese sono depositati circa 10 miliardi e mezzo di euro, «fermi» in conti correnti, libretti di risparmio o sotto forma di buoni fruttiferi.
È il quadro emerso dall’indagine condotta dall’Osservatorio economico di Davide Stasi. Riflettori puntati sulla ricchezza mobiliare «liquida», ovvero i soldi della clientela che non sono investiti in strumenti finanziari (come azioni, obbligazioni, fondi comuni, polizze o altro).
L’ammontare dei risparmi, in un solo anno, dal 31 dicembre 2016 al 31 dicembre 2017, è salito di 265 milioni di euro (ossia è passato da 5 miliardi 970 milioni a 6 miliardi 235 milioni).
Più in dettaglio, nei 54 sportelli di Lecce, i risparmi ammontano a quasi due miliardi di euro (per la precisione, un miliardo 948,8 milioni). A seguire nelle dodici succursali di Maglie, i depositi arrivano a 293 milioni e mezzo di euro. A Galatina ammontano a 293 milioni; a Casarano, i risparmi si fermano a 197 milioni; a Gallipoli, ammontano a 193,4 milioni; a Tricase, 173,8 milioni.
Nei restanti Comuni della provincia di Lecce, i depositi ammontano a un miliardo 744,5 milioni.
Rispetto al 2016, per il 2017 si aggiudicano la “maglia nera” i comuni di Gallipoli e Squinzano. Qui il risparmio è calato rispettivamente di 8.209 euro e di 1.025 euro. A chiudere l’anno in pareggio, o quasi, sono stati Ugento e Otranto.
