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Armellino: “Lecce: passionale, bellissima e pesante”

LECCE – (di Tonio De Giorgi) E’ stato sicuramente il Lecce meno griffato di questi sei campionati di Serie C, ma quello che ha centrato la promozione in Serie B. Il Lecce di Liverani passa alla storia e saranno ricordati Lepore e compagni, sarà ricordato Armellino che con il suo gol alla Paganese ha firmato la promozione. “E’ stata un’emozione indescrivibile – afferma il centrocampista campano -, non dimenticherò mai quella giornata, l’arrivo alle 16 allo stadio e tantissime macchine già parcheggiate nelle zone circostanti. E poi il gol promozione, sentire il mio nome urlato da ventiquattromila persone: è un marchio che rimarrà a vita”. Un pubblico così Marco Armellino l’aveva visto raramente. “Soprattutto per le squadre in cui ho giocato – precisa -: ricordo a Reggio Calabria oppure nei derby con il Messina“. Sabato prossimo sarà un’altra giornata di festa a prescindere da chi vincerà la Supercoppa di Serie C. “Quello che contava lo abbiamo ottenuto – continua -, ma proveremo a fare nostra la Supercoppa, la società ci tiene a non fare brutte figure e noi pure, dopo se il Padova merita faremo loro i complimenti”. Sarà l’ultima esibizione stagionale di una squadra che cambierà in vista del prossimo campionato di Serie B. Molto o poco lo deciderà la dirigenza. “Ci sono persone preparate – aggiunge -, questa è una squadra forte, ma la Serie B è un altro campionato. Tuttavia in rosa ci sono giocatori che possono dare il loro contributo anche in Serie B, un campionato più tecnico, c’è un abisso con la Serie C. La società lavorerà per dare all’allenatore una rosa più ampia perché in Serie B ci sono pure più partite da disputare”. Una base su cui lavorare il Lecce sembra già averla. Basti pensare a coloro che sono stati più utilizzati dal tecnico giallorosso come Arrigoni, Mancosu e Armellino. “Abbiamo formato un centrocampo in cui ci siamo completati a vicenda – spiega -, certamente ci sarà bisogno di altre forze, ma il Lecce ha già una base”. Il futuro di Marco Armellino sarà ancora a Lecce, una città in cui si è trovato benissimo. “E’ una città bellissima – sostiene -, un ambiente un po’ pesante dal punto di vista sportivo, ma ci sta: i tifosi sentivano il bisogno di tornare in Serie B e ci facevano sentire la loro pressione, che non guasta mai, ti spinge a dare il massimo”. Soprattutto nei momenti più critici della stagione come dopo il pareggio contro il Siracusa. “Ero tra i più pessimisti – ammette -, ma dopo il ritiro di Roma e la vittoria di Reggio Calabria ci siamo ripresi. E poi Liverani ci ha sempre incoraggiati: era sicuro che il Catania non avrebbe vinto tutte le partite, il mister era il più fiducioso di tutti. E’ andata bene, i play off a me non hanno mai portato fortuna: in quattro partecipazioni sono arrivate altrettante eliminazioni”.

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