BARI – Nel 2020, al massimo, per andare in orbita basterà arrivare all’aeroporto di Grottaglie. L’annuncio, ufficiale, è arrivato da Regione, Comune, Enac e Aeroporti di Puglia.
Nello scalo tarantino è tutto pronto, manca solo l’accordo firmato con la compagnia che permetterà di farsi un viaggio un po’ più lungo del previsto. Lo scalo di Grottaglie è il primo in Europa a consentire i voli suborbitali. Il secondo Paese, l’Inghilterra, è ancora in fase di studio. Perché proprio Grottaglie? Perché – hanno spiegato – non ha voli civili con orari a scacchiera da dover rispettare, perché la sua vocazione è industriale e perché può attrarre importanti finanziamenti. Il governatore ha più volte ribadito che “nessuno è escluso in quello scalo”, basta solo avanzare proposte ma quello che è apparso chiaro è che poco saranno compatibili voli civili e voli suborbitali. Le ricadute, però, assicurano ci saranno: chi volerà nello spazio dovrà soggiornare necessariamente una settimana prima e una settimana dopo il volo, quindi il turismo che se ne ricaverà sarà di qualità visto che un viaggio in orbita non è certo alla portata di tutti. Per chi non se lo potrà permettere ci saranno le visite guidate agli impianti, un’attrattiva comunque visto che saranno equivalenti ad una piccola stazione spaziale.
Onesti, il numero uno di Aeroporti di Puglia ha anticipato che i dati degli scali civili sono in ascesa, +20% sulle tratte internazionali. Mentre l’ipotesi di fondere Aeroporti di Puglia spa con Aeroporti di Napoli pare ormai sempre più lontana.