LECCE- Le prescrizioni della L.R. 17/2015 -“Disciplina della tutela e dell’uso della costa”- valgono per tutti, anche per chi è già titolare di concessione demaniale. E serve un bando pubblico anche per eventuali ampliamento e modifiche. Lo dice una nuova pronuncia del T.A.R. Lecce, in merito alle concessioni demaniali ad uso turistico-ricreativo e relative modalità di ampliamento, che è già pronta a costituire un importante precedente.
Nello specifico, i giudici amministrativi salentini si sono espressi a favore del Comune di Porto Cesareo, difeso dall’Avvocato Antonio Quinto, respingendo il ricorso presentato da un titolare di concessione demaniale che aveva presentato una domanda di ampliamento e risagomazione dell’area concessa, per l’insediamento, accanto allo stabilimento, di un ulteriore chiosco-bar.
Il Comune aveva rigettato la domanda evidenziando il superamento del fronte mare fissato dalle NTA (Norme tecniche di attuazione) del Piano Regionale delle Coste, nonché la mancata predisposizione dei camminamenti, delle passerelle e dei servizi minimi imposti dalla Legge Regionale, ma soprattutto l’impossibilità di modificare la concessione senza una preventiva gara pubblica. Questo procedimento è stato giudicato corretto dal T.A.R. Lecce che “Ha sposato -spiega l’avvocato Quinto- la nostra tesi secondo la quale anche per tali ipotesi è indispensabile il preventivo ricorso alla procedura ad evidenza pubblica così come ordinato in sede di giurisprudenza comunitaria, e non solo nazionale”.
Le concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative, sottolinea il T.A.R. Lecce, hanno come oggetto un bene/servizio limitato nel numero e nell’estensione a causa della scarsità delle risorse naturali e proprio la limitatezza nel numero e nell’estensione giustifica il ricorso a procedure comparative per l’assegnazione. Non può, poi, sostenersi che le prescrizioni del PRC non debbano essere rispettate nel caso di ampliamento o risagomazione di precedenti concessioni demaniali, dato che nessuna norma di favore è prevista per quelle già in essere. Il provvedimento di rigetto emesso dal Comune di Porto Cesareo aveva evidenziato il deficit progettuale quanto alla mancata individuazione delle fasce parallele al mare e della fascia ortogonale al mare prescritte dalle NTA del PRC, nonché dei camminamenti necessari a garantire condizioni di accessibilità e sicurezza alle persone per il raggiungimento dei servizi offerti, anche da parte dei soggetti diversamente abili.