LECCE – Il Salmo 150 racconta della collocazione dell’Arca nel Tempio di Gerusalemme introdotta da Davide con balli e musica. L’Arca che custodisce la parola di Dio preceduta da sbandieratori con trombe, cembali e cetre ed il tutto con inni e danze. Questa la novità della processione Pasquale nel capoluogo leccese, novità che secondo alcuni avrebbero infastidito ma dalla Curia secca smentita tanto da evidenziare il salmo su citato.
Come ogni anno si è partiti dalla confraternita di S. Teresa perché lì sono custodite le immagini di Cristo morto. Grande partecipazione e soddisfazione ma è la prima processione senza la presenza del sindaco di Lecce, al suo posto in rappresentanza dell’amministrazione gli assessori Mignone e Foresio ma anche l’ex primo cittadino Perrone. A conclusione della processione l’arcivescovo di Lecce, Mons. Seccia, si appella alla politica ed all’amministrazione della città:”vi ringrazio tutti per ciò che fate ma bisogna fare più attenzione ed esser attenti alle necessità delle famiglie bisognose”. Al monito potrebbe seguire la scelta dei rappresentati di palazzo Carafa di accantonare il 5%, di indennità e gettoni, per un fondo di solidarietà che presumibilmente potrebbe esser gestito dalla Caritas. Monsignor Seccia ha poi ringraziato tutti i fedeli per l’accoglienza essendo, questa, la sua prima Pasqua della resurrezione alla guida dell’arcidiocesi leccese