LECCE – Entro i prossimi 60 giorni il numero dei Comuni commissariati in tutta la Puglia, causa ritardo nell’adozione del piano coste, potrebbe salire e la levata di scudi è già nell’aria. Il provvedimento che nelle scorse ore ha ufficializzato la Giunta regionale è solo l’inizio: la batosta, che per il momento hanno incassato 23 comuni pugliesi di cui 15 salentini, entro la fine di maggio potrebbe infatti “punire” altre amministrazioni inadempienti. A scamparla nel Salento: Gallipoli, Lecce, Porto Cesareo e Brindisi.
Saranno i tecnici regionali invece a garantire il rispetto delle regole previsto dal piano regionale delle coste nei comuni salentini di Alliste, Andrano, Castrignano del Capo, Castro, Diso, Gagliano del Capo, Melendugno, Morciano di Leuca, Salve, Santa Cesarea Terme,Vernole e poi nel Tarantino dei comuni di Leporano, Maruggio, Torchiarolo e Torricella.
Nel Leccese i comuni virtuosi, gli unici ad aver completato l’iter in toto, sono Nardò, Tricase e Racale.
I sindaci sono sul piede di guerra e Federbalneari fa sapere di voler portare avanti la battaglia già avviata in Tribunale. Il rischio concreto infatti è che le imprese balneari, incluse quelle storiche, siano cancellate con un atto di pianificazione.
“Non c’è stata mai nessuna manutenzione della costa pugliese a differenza delle altre regioni ed è inammissibile che le colpe della politica ricadano sulle imprese”.