LECCE – La donna che vedete in foto è Paolina e quella strada è il suo “posto di lavoro”: il semaforo all’incrocio tra Viale della stazione e Viale Gallipoli. Come spiegarle che oggi è la festa della donna? Dunque anche la sua di festa. Sì, di Paolina. Lei che accetta volentieri di lasciare una fila incolonnata di auto che potrebbe fruttarle qualche soldo e prendere un caffè con noi.
Ci racconta la sua storia tra un morso e l’altro di quel rustico che tanto la rende felice. Non risparmia sorrisi. Un racconto, il suo, in un italiano che si comprende a stento, ma che è sufficiente a capire quanto l’8 marzo per donne come lei non può che essere un giorno come gli altri. Lascia senza parole Paolina quando ci dice che per festeggiare le manca il tempo, non il motivo. E questo perchè, nonostante tutto, si ritiene fortunata..
Qui in Italia, dalla Bulgaria, Paolina ci è arrivata per problemi di salute che ancora racconta di non aver risolto. In zona stazione il suo è un volto conosciuto: non c’è un solo giorno che si assenti. Quella che lei definisce casa, e per la quale si reputa fortunata, altro non è (ci spiega chi la conosce) che un casolare che divide con il suo compagno. La sua giornata tipo ce la racconta così: al mattino prepara il pranzo, poi alle 9 inizia a vagare in strada per racimolare pochi spicci. Quando è stanca riposa sul marciapiede o siede ad uno dei tavolini del bar della stazione, dove spesso le viene offerto un cornetto alla crema o un rustico che tanto le piace.
Quando è arrivato il momento di salutarla Paolina ci chiede di tornare a trovarla ogni tanto o di telefonarle. Ma lei un cellulare, in realtà, non ce l’ha. E questo non le dispiace affatto. Perchè anche questo suo vivere lento, così come lo definisce lei, lo considera un dono.
E così, nel giorno della sua festa, il più bel regalo è stata Paolina a farlo a noi…
Erica Fiore
