LECCE – Il pubblico ministero Paola Gugliemi ha chiesto il rinvio a giudizio per l’imprenditore agricolo di Nardò Giuseppe Mariano e per il caporale sudanese Mohamed Shaa Eldei, accusati di omicidio colposo e caporalato per la morte di Abdullah Muhamed , bracciante di 47 anni morto di fatica sotto il sole cocente il 20 luglio del 2015 mentre raccoglieva pomodori nelle campagne tra Nardò e Porto Cesareo. La decisione del gup Giovanni Gallo, che stabilirà se i due indagati andranno a giudizio, è attesa per il 27 marzo. Intanto, nella nuova udienza, il giudice ha accolto tutte le richieste di costituzione di parte civile in un eventuale processo: la moglie e la figlia piccola della vittima, la Cigil con l’avvocato Viola Messa, il Cidu, Centro Internazionale Diritti Umani con l’avvocato Cosimo Castrignanò, l’azienda Mutti e la Conserve Italia, cooperativa collegata anche alla Cirio, tra le principali aziende produttrici di salse e conserve, che sostengono di aver subito, nella vicenda, un danno d’immagine. Proprio quell’estate infatti avevano acquistato dall’azienda salentina pomodori per le loro produzioni.