SALENTO- Salento, terra di turismo, sempre più appetibile per una criminalità organizzata diventata ormai imprenditrice. La nuova relazione semestrale della Dia, conferma gli interessi della mafia nel comparto delle vacanze. La Scu è attiva nel settore perché il turismo è permeabile: “Richiede infrastrutture- ha affermato l’ex procuratore Cataldo Motta- e quindi denaro che arriva. Potrebbe non essere sempre lecito, dalla provenienza incerta”. I clan sono diversi e collegati tra loro. I controlli devono essere incessanti. “Siamo molto vigili su questo punto- ha commentato- Mimmo De Santis , Presidente di Federalberghi . Ogni volta che qualcuno vuole acquistrare grosse strutture, alberghi o villaggi turistici, i controlli devono esssere certosini. Ma l’attenzione maggiore- dice De Santis- va rivolta alle strutture balneari. Qui non c’è l’obbligo di registrare le presenze. Quando scadranno le concessioni il pericolo sarà ancora maggiore”. “La politica deve fare la sua parte-dice Giuseppe Coppola, Presidente sezione Turismo Confindustria– mettendo a disposizione le risorse per poter vigilare”.