SCORRANO- Assolta perché il fatto non sussiste. Termina così, con la sentenza emessa dal giudice Simona Panzera una vicenda giudiziaria che ha coinvolto un’infermiera di 50 anni in servizio presso l’ospedale di Scorrano accusata di peculato. La donna, nel 2016, avrebbe secondo la Procura, approfittato della sua posizione all’interno dell’ospedale (lavorava nel reparto di Radiologia) e portato via, a più riprese, materiale sanitario: due copriletto,un camice da chirurgo sterile, alcuni sacchi per la raccolta della biancheria sporca, risme di carta A4, un lenzuolo, guanti in lattice e persino un asciugatutto. Materiale di proprietà del presidio ospedaliero di Scorrano che, nella persona del direttore amministrativo, si era costituito come parte offesa.
La sentenza di assoluzione al termine del processo in abbreviato condizionato. Per l’infermiera, difesa dall’avvocato Dimitry Conte, il pm Roberta Licci aveva chiesto un anno e 10 mesi di reclusione. A denunciare la donna era stato il marito, dal quale si stava separando. Secondo l’avvocato difensore una ripicca quindi, non supportata dai fatti. L’uomo si era presentato ai carabinieri della stazione di Bagnolo del Salento denunciando come la moglie,negli ultimi due anni, fosse solita approfittare del suo lavoro e portare a casa il materiale.