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Lecce, Di Piazza: “L’ovazione del Via del Mare? Finora l’avevo sentita solo per i campioni”

LECCE – (di Tonio De Giorgi) Basta mettere il pallone in fondo alla rete, mica facile, per sentire esplodere uno stadio intero e innescare un turbinio di emozioni. Matteo Di Piazza ha fatto e vissuto tutto questo. Anzi, già prima aveva sentito dei brividi mai, forse, avvertiti prima. L’ovazione che il Via del Mare gli ha riservato al momento del suo ingresso in campo l’aveva sentita ricevere solo ai campioni. “In Lega Pro non si vivono ovunque emozioni del genere – afferma -, solo  ai campioni sono riservate certe ovazioni, una bella soddisfazione, poi raddoppiata nel momento in cui ho buttato il pallone in porta”. Eppure un suo impiego a partita in corso era era quasi scontato a causa dell’infortunio che ha condizionato il recupero e la preparazione dell’ultimo mese. Quando, però, il vice di Liverani, Manuel Coppola, lo ha chiamato, ha capito che il suo momento era arrivato. “Se un giocatore va in campo o resta in panchina sono decisioni che prende il mister – afferma l’attaccante siciliano, 30 anni -, nel reparto offensivo  ci sono calciatori di categoria superiore e il mister non può far giocare tutti insieme. Ma con il contributo dui tutti dobbiamo cercare di centrare l’obiettivo che tutti conosciamo. Comunque venivo da un periodo in cui ho recuperato dall’infortunio, ma sono contento perché entrare a partita in corso e fare gol  mi ha dato molta soddisfazione: un gol che è servito per pareggiare la partita e poi sono ancora più soddisfatto perché sono di Palermo”. Come in altre occasioni l’attaccante giallorosso ha manifestato tutta la propria gioia sfilandosi la maglia. “Venivo da un periodo un po’ così sia per l’infortunio che per la salute di mio padre – spiega -, stare fermo e guardare i miei compagni giocare non è stato bello. Quindi il gol è stato una liberazione”. A caricarlo, nei giorni di vigilia, e a complimentarsi, dopo, l’ex attaccante del Palermo Mauricio Pinilla che, grazie a Don Mauro Carlino, tifosissimo del Lecce, ha stabilito un contatto tra i due calciatori. “Lo conosco già dai tempi di Palermo, quando lui giocava lì – racconta -, io ero a Catania, ma ci incontravamo spesso in qualche ristorante. Ringrazio Don Mauro, avevo dei complimenti da un calciatore così è una grande soddisfazione per me”. A Lecce sta ritrovando il clima, caldo, di Foggia. L’attaccante giallorosso, però, parla solo di questo e non di come è stato gestito tecnicamente. “A Foggia sono stato bene – ammette -, sono stati sei in cui mi sono sentito a casa, mi hanno trasmesso il loro affetto, mi hanno fatto sentire un loro figlio, ma è quello che sto provando anche a Lecce. Per un siciliano come me è importante. Questa squadra si avvicina si avvicina a quella foggiana sul piano della coesione del gruppo, e questo è molto importante, ma è anche giusto che ci sia tra di noi la giusta e sana competizione”. L’ex attaccante foggiano spera adesso in un impiego da titolare, domenica prossima a Rende, squadra quarta in classifica. “Stiamo preparando la trasferta calabrese come prepariamo tutte le altre partite – continua -, dobbiamo conisderarle tutte come se fossero delle finali, è una tappa fondamentale. Io mi impegnerò moltissimo in allenamento, dopo spetta al mister decidere chi fa giocare”. Dopo il confronto con il Catania le distanze sono rimaste immutate, ma i giallorossi hanno acquisito probabilmente maggiore consapevolezza della propria forza, “Siamo il Lecce e dobbiamo scendere in campo consapevoli del nostro potenziale, siamo forti, inutile nascondersi – aggiunge -, il Catania lo è altrettanto, ma dalla panchina mi sono reso conto che noi siamo più forti. Cosa ha fatto il Catania oltre al rigore? Che poi resta dubbio a mio avviso mentre quello su Caturano era netto. La nostra forza è anche l’allenatore,  che ci sta indicando la strada giusta”.

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