Politica

Febbraio il mese delle candidature e dell’anatra forse zoppa

LECCE- Tra il 2 ed il 3 febbraio, le candidature ufficiali per la corsa a Montecitorio ed a Palazzo Madama e dopo circa 5 giorni il verdetto del Consiglio di Stato sulla futura composizione del Consiglio comunale di Lecce.

In ambedue due gli appuntamenti, il dato creerà feriti gravi e felici politicanti. Sia nel centrosinistra che nel centrodestra c’è l’incognita sull’autoconservazione dello Status di Parlamentare, così come la speranza di altri di assumerlo. Nel centrosinistra è certa la riconferma della viceministro Bellanova in terra del Salento, tra le province di Lecce, Brindisi e Taranto, e ci sono speranze non ancora destituite per gli altri uscenti. Nel centrodestra nessuno, almeno sulla carta, ha il posto al sole e molti ambiscono al luogo riscaldato; nel Movimento 5 stelle, le parlamentarie in partenza ad ore decreteranno le riconferme, almeno virtuali, degli attuali; infine, tutti in corsa nella coalizione del “salentino ritrovato”, d’obbligo le virgolette, Massimo D’Alema.

Se nella coalizione che governa a Palazzo Chigi c’è il timore che Renzi sia pronto a garantire riconferme e candidature solo di fedelissimi a discapito, nelle ultime ore, delle espressioni delle altre componenti del Pd, nel centrodestra la conta non è solo interna ai partiti ma anche tra questi per la ripartizione dei collegi. In Puglia e nel Salento, Berlusconi non farà usare la coalizione come un taxi, visto i dati dei sondaggi, e come già successo nell’allora Forza Italia fittiana, ma cercherà di quadrare il cerchio tra new entry e selezionatissimi uscenti. Benvenga la coalizione ma non meno del 50% dei collegi uninominali al partito leader, il resto agli alleati. Nel Movimento 5 stelle, si diceva, le parlamentarie segneranno i futuri degli attuali e dei potenziali nuovi ingressi mentre nella dalemiana nuova coalizione guidata da Grasso il tutto è diviso tra capo di Leuca, vedi Abaterusso padre o figlio, e capoluogo di Regione. Ma per Lecce il mese di febbraio ha un duplice significato politico: in ballo c’è la nuova maggioranza di Palazzo Carafa o la conferma di quella in essere, il tutto nelle mani del Consiglio di Stato.

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